A distanza di 4 anni dalla tragedia pandemica del Covid, una storia di giustizia e buon senso raccontata dal Quotidiano “Il Centro” questa mattina in edicola.
La storia che la collega Diana Pompetti racconta è quella di una commerciante teramana che, a causa della chiusura forzata per via del Covid, ha accumulato una serie infinita di debiti tra fornitori non pagati, tasse e bollette. Inizialmente è riuscita a tamponare la situazione svolgendo una seconda occupazione, ma poi è stata costretta ad alzare bandiera bianca arrivando ad accumulare oltre 100 mila euro di passivo. Il giudice della sezione civile del Tribunale di Teramo Flavio Conciatori ha accolto la procedura concorsuale e approvato il decreto di esdebitazione. Di fatto le ha cancellato il debito specificando che non è stata lei a determinare la situazione di sovraindebitamento e dunque non sussistono i presupposti di colpa grave, malafede o frode. Si tratta di una sentenza quasi unica nel suo genere per quanto riguarda il Tribunale di Teramo e prende spunto dal Codice della Crisi e dell’insolvenza (D.L. 14/2019). Obiettivo della norma, che va a riformare la vecchia Legge fallimentare, è quello di consentire alla parte nuove opportunità nel mondo del lavoro, liberandolo da un peso che rischia di divenire insostenibile e di precludergli ogni prospettiva futura.