Si è rinnovato anche quest’anno a Teramo, l’antico rito della Processione della Desolata all’alba del Venerdì Santo
Nutrita come sempre la partecipazione convinta dei fedeli, che hanno accompagnato il vescovo Lorenzo Leuzzi e i parroci cittadini, al seguito della Madonna che cerca il Figlio Gesù condannato a morte, nella consueta rappresentazione del peregrinare per sette chiese.
Dalle 4 fino a poco prima delle 7, il lungo corteo dei fedeli ha percorso il tragitto dalla Cattedrale e ritorno, toccando sette chiese, come i simboli dei sette dolori di Maria Addolorata. Nei teramani la suggestione creata dal corteo dietro alla Vergine, in una scenografia buia alla partenza della Processione e mano a mano illuminata dal sorgere del sole, è rimasta intatta negli anni. Una processione dove spicca la presenza delle donne vestite e velate di nero: sono quelle incaricate a portare a spalla la statua della Desolata, tra i canti della tradizione teramana.
Il vescovo di di Teramo-Atri Lorenzo Leuzzi: “Quello che mi sorprende ogni anno è la grande partecipazione e il raccoglimento. Questa è una tradizione popolare che ha i suoi legami con la storia e la tradizione di un popolo, però credo che pian piano, valorizzando questi momenti, noi possiamo aiutare, soprattutto i giovani, che ho visto stanotte esser tanti, ad incontrare il signore”.
I momenti salienti della Processione della Desolata saranno riproposti questa sera, nel corso dello Speciale in onda a partire dalle ore 21 su Rete8.