I sindacati di polizia penitenziaria in stato di agitazione annunciano l’astensione da tutti i turni mensa per giovedì 16 novembre. La protesta riguarda in particolare il carcere di Teramo
Le segreterie sindacali firmatarie del documento hanno indetto lo stato di agitazione e hanno comunicato che giovedì 16 attueranno l’astensione dalla mensa di tutti i turni, che proseguirà finché si riterrà utile tale forma di manifestazione. Contestualmente, si dà mandato a una delle segreterie regionali firmatarie ad attivare la Commissione Arbitrale Regionale.
“Quanto detto – si legge nella nota firmata dalle segreterie sindacali – scaturisce dal precipitare degli eventi che ha colpito la struttura Teramana. Infatti la Direzione della Casa Circondariale di Teramo non solo non ha ascoltato il grido d’allarme che le scriventi segreterie hanno più volte rappresentato, ma non ha nemmeno studiato le problematiche che investono l’Istituto, che ricordo ha una carenza di personale su una pianta organica che si avvicina al 35%. Si parla di una pianta organica deficitaria per una serie di motivi: il taglio lineare per problemi di spesa pubblica, il non tenere conto delle varie tipologie di detenuti presenti e di tutte le problematiche che questo comporta. La pianta organica inoltre non tiene conto del fatto che la presenza effettiva dei detenuti si attesta al 150% della capienza regolamentare né dell’età media dei colleghi. Basti pensare che il personale anziano presente a Teramo ha come diritto oggettivo un periodo di congedo quasi doppio rispetto al personale giovane che magari fa servizio in istituti del nord Italia”.
Il comunicato delle segreterie sindacali si sofferma anche la questione della sicurezza della struttura carceraria:
“In questi giorni si è preferito assecondare direttive generali, più che prendere le parti del personale, tagliando lo straordinario che veniva usato per assicurare un minimo di sicurezza, sia per il personale stesso che in generale, basti ricordare l’evasione di settembre. Quando avviene un evasione il problema si trasferisce sul territorio. Abbiamo tutti i giorni personale che deve smontare dal servizio e non ha il cambio, abbiamo posti di servizio che chiaramente costituiscono l’ossatura della sicurezza di un Istituto che vengono chiusi e accorpati, abbiamo un abbandono progressivo delle certezze, fino ad arrivare in un caso a più di 14 ore di servizio continuativo”.
A sollecitare l’intervento da parte delle istituzioni e delle politica teramana sono:
Sappe, Sìnappe, Osapp, Uil-pa, Uspp, Cisl, Cgil