A otto anni dal sisma del centro Italia, la storica sede di piazza Orsini del Comune di Teramo è ancora inagibile
Nonostante i tentativi di avviare i lavori, l’edificio è ancora bloccato in una rete di complesse procedure burocratiche che coinvolgono Comune, Soprintendenza e Ufficio Speciale per la Ricostruzione (USR).
L’iter si è complicato ulteriormente per la presenza di diversi proprietari, oltre agli uffici comunali: l’edificio infatti ospita anche negozi e appartamenti. Inoltre la sua rilevanza storica e architettonica richiede interventi specifici che ne rallentano il recupero.
Uno dei primi ostacoli è stato superato nell’estate scorsa, quando si è raggiunto un accordo sul destino dell’arco che collega le due parti dell’edificio, su via della Verdura. Inizialmente destinato a demolizione e ricostruzione, la Soprintendenza ha poi imposto la sua conservazione.
Successivamente però sono emersi nuovi impedimenti. Gli affreschi e le decorazioni trovati sotto gli intonaci e i controsoffitti di alcuni locali hanno reso necessari ulteriori approfondimenti da parte della Soprintendenza, causando ulteriori ritardi nell’approvazione definitiva del progetto.
L’assessore ai Lavori Pubblici Marco Di Marcantonio sollecita una collaborazione più incisiva tra tutte le parti coinvolte per avviare finalmente i lavori di ristrutturazione. Un primo via libera al progetto è stato ottenuto a marzo dall’USR, che ha approvato l’aumento della spesa da 7,2 a 10,2 milioni di euro, necessario per gli adeguamenti tecnici e i rincari. Tuttavia l’approvazione definitiva è vincolata a un’integrazione delle indagini strutturali sul loggiato.
L’edificio di piazza Orsini rappresenta un simbolo fondamentale per la città, non solo per la funzione istituzionale, ma anche per la posizione centrale. Secondo l’assessore, il recupero deve diventare una priorità assoluta per il 2025, nonché il punto di svolta della ricostruzione cittadina.