Ennesimo episodio di violenza, denunciato dal sindacato Sinappe, ai danni di un agente in servizio nel carcere di Castrogno: un detenuto albanese, notoriamente violento, gli ha gettato liquidi bollenti addosso dopo aver minacciato di far del male alla famiglia del poliziotto.
Fortunatamente indenne, nonostante i liquidi bollenti abbiano raggiunto il viso, dall’ennesima aggressione subita mentre svolgeva il suo lavoro, ma che dire delle conseguenze piscologiche per l’agente di polizia penitenziaria vittima dell’aggressione? Se lo domanda anche il sindacato di categoria, Sinappe, alle prese con emergenze ormai quotidiane in un pò tutti i carceri abruzzesi. Il sindacato, chiedendo provvedimenti esemplari per il caso specifico, torna a sollevare la più complessa emergenza legata al Covid e alla sua gestione all’interno delle strutture penitenziarie. Distanziamenti, turni, rispetto delle norme di sicurezza: emergenze dinnanzi alle quali sindacato e agenti non intendono più tacere disagi e pericoli.
Alessandro Luciani, segretario regionale del Sinappe, si dice fortemente preoccupato per lo stato di tensioni continue nel quale gli agenti lavorano ormai da troppo tempo, a Castrogno come altrove: nel caso di cui scriviamo c’è da dire che l’agente, prima di ricevere l’aggressione dei liquidi bollenti sul volto, ha subito, per settimane, sempre dallo stesso detenuto minacce affatto velate rivolte a moglie e figli.