Teramo: operaio precipitato da impalcatura, disposta l’autopsia

Sarà effettuata nei prossimi giorni l’autopsia sul corpo dell’operaio 24enne, deceduto ieri a Teramo, dopo essere precipitato da un’impalcatura; cantiere sotto sequestro

Il tragico incidente mortale sul lavoro, registrato ieri a Teramo, è il secondo dell’anno, avvenuto in provincia. A febbraio era deceduto il 62enne Dino Trignani, morto per l’esplosione di fuochi d’artificio mentre lavorava nel piazzale esterno di una ditta del settore.
Ieri intorno alle 15 un giovane operaio, Ibrahima Dramè, è precipitato da un’altezza di dieci metri, mentre stava lavorando insieme a un collega al restauro della chiesa di Sant’Agostino, nel centro storico di Teramo. Quest’ultimo, un 43enne di Atri, si è salvato perché la caduta è stata bloccata da una bancata sottostante, mentre per Dramè non c’è stato nulla da fare.
Secondo una prima ricostruzione, ancora da definire con esattezza, i due lavoratori stavano ultimando l’installazione di un’impalcatura di ferro, passandosi l’un l’altro alcuni pezzi.
Sulla morte del giovane senegalese di 24 anni, in Italia dal 2017, è stata aperta un’inchiesta giudiziaria che sarà essenziale per spiegare le cause che hanno portato all’ennesimo infortunio mortale.
Sotto sequestro il cantiere della chiesa dove la ditta stava lavorando, così come da prassi; nei prossimi giorni verrà inoltre disposta l’autopsia del giovane operaio.
In queste ore dagli uffici della Procura stanno partendo i primi avvisi di garanzia: un atto dovuto in presenza di un accertamento irripetibile come l’autopsia, che consentirà agli indagati di nominare un proprio consulente.
Per i sindacati la tragedia di ieri rappresenta “una drammatica storia senza fine”.

 

Anna Di Giorgio: