Il Tar Abruzzo ha rigettato il ricorso presentato dalla società che ha la gestione del parcheggio sotterraneo, e che tutt’ora occupa anche l’area in superficie, contro il Comune di Teramo per l’annullamento della delibera con cui l’ente aveva riavviato la procedura di progressiva riacquisizione del piano a raso di piazza Dante. Respinte le contestazioni mosse dalla ditta in merito ai calcoli finanziari per la rimozione delle strisce blu dalla piazza
In particolare, per quel che riguarda l’attendibilità della metodologia applicata, il Tar sottolinea nella sentenza come “come il consulente finanziario ha condotto la propria analisi basandosi sui dati consuntivi forniti dal concessionario. L’analisi di tali dati consuntivi ha evidenziato che i ricavi medi di vendita totali derivanti dalla gestione dell’intero parcheggio oggetto della convenzione per il periodo 2016-2019 sono risultati superiori rispetto ai ricavi medi previsti dall’originario Pef allegato alla convenzione a parità di orizzonte temporale”.
Per quanto riguarda invece l’analisi dei flussi di cassa, dalla stessa analisi è emerso “che la marginalità misurata dall’Ebitda risulta mediamente inferiore rispetto a quanto previsto sempre dall’originario Pef. L’analisi condotta sui costi di gestione ha consentito di individuare la causa di tale scostamento in un eccessivo costo per il personale che incide per il 49% dei costi totali di gestione”.
Un aspetto a fronte del quale, rileva il Tar, “riscontrata l’anomalia, il consulente finanziario ha verificato l’andamento di tale costo al fine di porlo a confronto con uno specifico dato rilevabile dal mercato. Da tale analisi è emerso che il concessionario, nel periodo di riferimento in oggetto di valutazione, aveva registrato un costo del personale per posti auto pari a circa 591 euro, sostanzialmente superiore rispetto alla media evidenziata dall’analisi di benchmark per il periodo 2016-2019, pari a circa 260 euro”.
Per quanto riguarda invece i provvedimenti adottati dal Comune, la So.Ca.Bi sosteneva come le delibere impugnate fossero illegittime in quanto non avrebbero ricompreso gli ulteriori fattori di squilibrio successivi alla data di riequilibrio del Pef, anche a causa dell’emergenza sanitaria. Censura rigettata dal Tar.
Soddisfazione per la sentenza viene espressa dal sindaco Gianguido D’Alberto e dall’assessore Maurizio Verna. “Dopo anni di inerzia politico-amministrativa, in cui piazza Dante era stata lasciata completamente all’abbandono e dove la questione del parcheggio era stata gestita con continue proroghe”, dichiara il primo cittadino, “fin dal nostro insediamento abbiamo avviato un percorso di cambiamento e rottura rispetto al passato con l’obiettivo di coniugare le esigenze urbanistiche della sosta con la necessità di restituire la piazza ai cittadini. Oggi la sentenza del Tar conferma, ancora una volta, la bontà dell’azione politico-amministrativa di questa amministrazione. Per quanto riguarda l’accertamento del riequilibrio relativo agli anni 2020/2021, e quindi limitato alla pandemia, abbiamo attesa le sentenza del tribunale amministrativo regionale. Adesso avvieremo la procedura e ci siederemo e interloquiremo con il privato, avendo sempre presente, come evidenzia lo stesso Tar, che la nostra priorità è la realizzazione dell’interesse pubblico”.
I due amministratori ricordano inoltre come per piazza Dante sia già pronto un importante progetto di riqualificazione. “Si tratta di un progetto presentato a finanziamento nell’ambito delle linee di rigenerazione urbana previste dal PNRR sisma”, conclude Verna”, e che si inserisce in quel percorso di valorizzazione e restituzione alla cittadinanza di luoghi che rappresentano il cuore pulsante di questa città”.