Tutela delle fasce deboli, i carabinieri eseguono due ordinanze per il delitto di “atti persecutori”. Un arresto e un divieto di avvicinamento alle vittime per due uomini.
I Carabinieri della Compagnia di Teramo, nell’ambito delle attività a tutela delle fasce più deboli della popolazione, hanno eseguito due misure cautelari emesse dal GIP presso il Tribunale di Teramo entrambe per il delitto di atti persecutori previsto e punito dall’art. 612 bis del codice penale.
Nel primo caso si tratta di un uomo di Teramo di anni 38, gravato da precedenti specifici, nei cui confronti è stata eseguita un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere poiché responsabile di atti persecutori nei confronti di una donna di cui si era invaghito.
L’arrestato era già sottoposto al regime degli arresti domiciliari per lo stesso motivo, ma ciò non gli aveva impedito di minacciare attraverso i canali social la vittima e i testimoni che avevano riferito ai carabinieri le circostanze utili a ricostruire la vicenda attinente i pregressi atti persecutori. Proprio per tali motivi i Carabinieri hanno prelevato l’uomo dall’abitazione in cui scontava gli arresti domiciliari, per condurlo nel carcere di Lanciano, dove attualmente si trova a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Nel secondo caso invece, a seguito della richiesta di aiuto da parte di una donna di Teramo, i Carabinieri della Sezione Operativa hanno celermente svolto tutti gli accertamenti del caso, appurando che l’uomo, un 41enne del luogo, già conosciuto alle forze dell’ordine, nel periodo intercorrente tra il giugno e l’agosto 2021, reiteratamente ed anche utilizzando i canali social, ingiuriava, minacciava e molestava la sua vittima, a cui in passato era legato da una relazione sentimentale, provocandole stati d’ansia e paura ed ingenerando in lei un fondato timore per l’incolumità propria e della famiglia. Tali atti persecutori avevano il loro culmine pochi giorni fa, quando l’uomo danneggiava l’autovettura in uso alla sua vittima che era parcheggiata a Teramo nei pressi della sua abitazione, con profondi graffi lungo tutta la fiancata
La ricostruzione degli eventi così come riferiti dalla vittima ha trovato piena conferma negli accertamenti svolti dai Carabinieri della Compagnia di Teramo. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, che concordava con le risultanze investigative dell’Arma, indagava l’uomo e rimetteva al Giudice per le Indagini Preliminari la richiesta di emissione di una misura cautelare nei suoi confronti, prontamente accolta dal GIP, che disponeva nei suoi confronti il “divieto di avvicinamento a meno di 1 km dalla vittima e dai suoi familiari”.