A Teramo prosegue la querelle legale sulla delicata vicenda di piazza Dante e del sottostante parcheggio
Nella giornata di domani è fissata l’udienza in corte d’appello per la revisione della sentenza di primo grado che aveva escluso il risarcimento di circa sei milioni di euro chiesto al Comune dalla Socabi, società che si occupa della sosta a pagamento nell’impianto sotterraneo e nell’area in superficie.
Il giudizio in sede civile viaggia parallelo a quello affidato agli organi della giustizia amministrativa, intentato dalla ditta contro i provvedimenti dell’ente, che intende sottrarle il controllo di piazza Dante.
L’obiettivo annunciato dal Comune è quello di riportare l’area a zona pedonale, cancellando in parte le strisce blu che garantiscono introiti al gestore, sulla base di un accordo, risalente all’epoca dell’amministrazione di centrodestra, teso a compensare i maggiori costi sostenuti dalla società nella fase di allestimento e avvio del parcheggio interrato. Per il sindaco D’Alberto si tratterebbe però di una compensazione già avvenuta.