Ennesimo rinvio al processo sull’incidente del maggio 2017 che provocò il divieto di consumo di acqua a scopo potabile in gran parte della provincia di Teramo. L’ipotesi accusatoria si riferisce all’inquinamento della falda che alimenta la rete idrica a servizio di oltre 700 mila abruzzesi
Il processo, rinviato al 27 Aprile, vede imputati i vertici dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, di Strada dei Parchi SpA e della Ruzzo Reti SpA. Un processo che si trascina tra un rinvio e un altro da ormai due anni, ancora non si è arrivati all’apertura della fase dibattimentale. Oggi il rinvio per una nuova sostituzione del giudice titolare del processo, dopo che già in passato il primo giudice assegnato era stato sostituito perché dichiaratosi incompatibile. Mentre sul fronte della messa in sicurezza del traforo autostradale e dell’infrastruttura idrica del Gran Sasso finalmente, dopo tanti annunci, è stato dato l’ok all’avvio della progettazione preliminare degli interventi. E’ stato stipulato un contratto con la Italferr Spa, società di ingegneria del gruppo ferrovie dello Stato, siglato dal commissario straordinario per l’adeguamento e la messa in sicurezza antisismica delle autostrade A24 e A25, Maurizio Gentile, e il commissario straordinario per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, Corrado Gisonni.