Mille giorni di attesa per una causa civile, maggior numero di procedimenti iscritti da più di 10 anni e due terzi dei processi arretrati dell’intero distretto. Sono i dati allarmanti relativi al tribunale di Teramo che spingono gli avvocati a deliberare lo stato di agitazione per sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni.
I numeri, emersi dalla recente relazione del presidente della Corte d’Appello, destano grande preoccupazione per il futuro della giustizia nella provincia di Teramo. Una condizione che ha spinto il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Teramo a deliberare lo stato di agitazione, non escludendo di programmare anche giornate di astensione.
Solo per citare alcuni esempi, al Tribunale di Teramo pendono ancora i due terzi dell’arretrato dell’intero distretto, con il maggior tasso di turn over di magistrati in uscita, maggior numero di procedimenti iscritti da più di 10 anni e i tempi per definire una causa civile superano i 1.000 giorni contro i 296 di Chieti e i 368 di Pescara mentre Sulmona, Vasto, Lanciano, L’Aquila oscillano tra 400 e 600 giorni.
“Nei prossimi giorni – annuncia il presidente del Consiglio dell’Ordine, Antonio Lessiani – svolgeremo un incontro con le altre componenti dell’Avvocatura teramana per deliberare le concrete iniziative da adottare non esclusa quella dell’astensione dalle udienze. I dati del tribunale di Teramo destano grande allarme per il futuro della giustizia nella nostra provincia. Ogni cittadino, ogni impresa ha diritto a veder soddisfatta la propria domanda di giustizia come altrove e, per questo, intendiamo avviare ogni azione utile non solo a tutela del lavoro degli avvocati, ma anche a difesa della tenuta del tessuto sociale del nostro territorio”.