Dopo alcuni mesi dall’ultimo vertice in Prefettura a Teramo, le lavoratrici ed i lavoratori dell’Asp1, continuano a non vedere una soluzione concreta al problema stipendi
Sono tornati a manifestare con un sit-in davanti la casa di riposo teramana De Benedictis per ribadire l’urgenza di sanare una situazione diventata insostenibile per lavoratrici e lavoratori che da tempo lavorano senza la sicurezza di uno stipendio.
Ricordiamo che sono oltre 200 i lavoratori delle cooperative affidatarie dei servizi sanitari-sociali delle Case di Riposo “De Benedictis” a Teramo, “Rozzi” a Nereto e dei servizi di ristorazione della casa di riposo “De Benedictis” a Teramo, senza stipendio e vittime di continui ritardi nell’erogazione dei salari, con il rischio crescente di un’interruzione dei servizi nelle case di riposo. Durante il sit-in c’è stata anche una forte protesta nei confronti della Regione Abruzzo, “che, è stato detto, fino ad oggi ha solo fatto promesse, senza mai trovare una reale soluzione al problema”.
Intanto questa mattina il Sindaco, nel corso della manifestazione di protesta indetta dai sindacati, ha incontrato una delegazione di lavoratrici in servizio presso la casa di riposo De Benedectis, impegnate nei servizi di ristorazione e in quelli assistenziali, e i rappresentanti sindacali, raccogliendone le preoccupazioni.
Una situazione a fronte della quale il primo cittadino torna a chiedere alla Regione di intervenire definitivamente sulla vicenda della Asp 1, per evitare l’aggravarsi di un problema sociale che rischia di avere ripercussioni sul servizio svolto dalle case di riposo teramane.
“A fronte di quanto denunciato da sindacati e lavoratrici – dichiara il Sindaco – nel ringraziare il Prefetto per il tavolo istituzionale convocato finanche oltre le specifiche competenze, con implicita manifestazione di alta sensibilità, non posso che tornare a rivolgermi alla Regione chiedendo un intervento che dia soluzione a problemi che sicuramente partono da lontano ma che oggi si sono incancreniti e vanno affrontati in maniera definitiva”.
Il primo cittadino, come già fatto al tavolo della Prefettura, torna a chiedere “un piano di sostegno e di rientro che superi la precarietà e garantisca un futuro ad un ente che eroga servizi fondamentali sotto il profilo sociale e sanitario per il nostro territorio. E’ necessario che la Regione metta insieme attorno a un tavolo sanità e sociale, risolvendo una situazione che oltre che pesare sulle lavoratrici e sui lavoratori, che fino ad oggi hanno garantito da soli un servizio essenziale, rischia di ripercuotersi anche sull’utenza”.