La strada verso la trasformazione dell’ex ospedaletto di Teramo, all’ingresso di corso Porta Romana, sembra finalmente tracciata
L’Ufficio Speciale per la Ricostruzione (Usr) e la Soprintendenza stanno convergendo su una soluzione che preveda l’abbattimento dell’edificio pericolante, conservandone una parte significativa come testimonianza storica della struttura.
La decisione ufficiale non è ancora stata formalizzata, ma durante l’ultima riunione tecnica dedicata al futuro del fabbricato sono emerse le basi di un accordo che, inizialmente, appariva quasi irrealizzabile. Il progetto prevede la realizzazione della Cittadella della carità, voluta dal vescovo Lorenzo Leuzzi, su un’area di proprietà della Asl, affidata alla Curia. Il nodo centrale è rappresentato dal vincolo di tutela della Soprintendenza sull’edificio, un vincolo che finora ha bloccato ogni ipotesi di demolizione.
Tuttavia, i recenti rilievi tecnici commissionati dall’Usr hanno evidenziato le condizioni critiche dell’immobile, suggerendo la necessità di una sostituzione edilizia: demolizione dell’attuale struttura e ricostruzione secondo moderni criteri antisismici, per garantire sicurezza e stabilità.
Il tutto, con uno stanziamento di 10 milioni di euro da parte della struttura commissariale per la ricostruzione post-sisma, coordinata da Guido Castelli. A complicare ulteriormente il quadro, la presenza, a soli nove metri di profondità, delle gallerie dello svincolo del Lotto Zero, gestito da Anas, che impone ulteriori valutazioni strutturali e di sicurezza.
Il progetto finale mira non solo alla riqualificazione dell’area, ma anche alla nascita di un nuovo polo di accoglienza: la Cittadella della carità ospiterà la sede della Caritas, un emporio solidale, una mensa per i poveri, un centro di ascolto e un dormitorio per senzatetto.