Teramo: sul Liceo Delfico si inasprisce lo scontro politico

Il caso legato al Convitto Nazionale e Liceo Delfico di Teramo si tinge di nuove polemiche sul fronte politico

La decisione assunta dal presidente della Provincia, Camillo D’Angelo, e il silenzio a detta dell’opposizione comunale del sindaco Gianguido D’Alberto ha portato a far lievitare lo scontro. Il consigliere comunale di Forza Italia Carlo Antonetti, promotore dell’esposto riguardante i lavori per la scuola Jolly al Forti nel quartiere Cona, ha aspramente contestato le azioni delle amministrazioni comunale e provinciale, denunciando metodi operativi poco chiari e una “preoccupante carenza di trasparenza e soprattutto condivisione”.

“Come era purtroppo previsto e prevedibile sulla vicenda Delfico è sceso un silenzio assordante. Nulla è più dato sapere da Provincia e Comune. E’ così mentre Teramo e i teramani continuano a ricevere danni e schiaffi in faccia da una pessima e sprezzante Amministrazione (folli cordoli in via Po, mancata ricostruzione pubblica, immobilismo totale, desertificazione e abbandono, anche di negozi, del centro storico, e tanto altro), la città deve scoprire che quello che da ormai quattro mesi il Presidente della Provincia e il Sindaco di Teramo ci stanno raccontando, promettendo e annunciando su una vicenda strategica sotto il profilo urbanistico, storico, culturale e di identità cittadina, sono delle colossali e pericolose ‘supercazzole’ e prese in giro!”, afferma Antonetti.

Nel pomeriggio è arrivata la replica della Provincia, secondo la quale la stessa e il Comune, uffici tecnici e amministratori, stanno procedendo di pari passo per la realizzazione del Convitto modulare nell’area Pascal- Forti in via Cona. La Provincia ricorda di avere già comprato i moduli attraverso una gara pubblica spendendo circa 1 milione e 200 mila euro; la procedura per il permesso a costruire in deroga è all’esame del Comune di Teramo. La relativa documentazione dovrà prima essere esaminata dalla Commissione Urbanistica e poi dal Consiglio Comunale, prevedibilmente a fine febbraio.

Subito dopo l’approvazione – per la quale non si ravvedono ostacoli normativi o amministrativi in quanto si tratta di un terreno di proprietà, già individuato come sede di Istituti scolastici, e sono stati già acquisiti i dovuti pareri – inizierà l’installazione delle strutture modulari che in quell’area ospiteranno il Convitto e i Licei che prima del sequestro si trovavano nel palazzo di Piazza Dante.

Per la sistemazione del piano di posa nell’area del campo di basket non c’è bisogno di autorizzazione e quindi si è proceduto, come da norma, con una comunicazione di inizio lavori asseverata.  Per ottimizzare i tempi, la Provincia, attraverso la Cila ha prima sistemato il fondo per il quale non era necessaria l’autorizzazione, e ha contestualmente preparato il permesso a costruire in deroga per le strutture modulari.

“Carlo Antonetti butta fumo negli occhi citando tempi e procedure di cui non ha piena contezza e, quel che è peggio, provoca volutamente il panico a centinaia di famiglie e a un migliaio di persone fra studenti, docenti e operatori scolastici facendo balenare l’ipotesi che il convitto modulare non si farà o non si sa dove si farà – dichiarano il consigliere delegato provinciale Flavio Bartolini e l’assessore comunale all’Urbanistica, Graziano Ciapanna – due Amministrazioni dello Stato, Comune e Provincia, con relative strutture tecniche, fra l’altro con responsabilità personali, avrebbero imbastito questo teatrino non si capisce a quale scopo. Da settimane siamo al lavoro per dare un futuro al Convitto e ai Licei come ci è stato chiesto dalle dirigenze scolastiche, continuando a garantire l’unicità del sistema Delfico: tutti gli istituti nello stesso luogo. E l’area della Cona, di proprietà dell’Ente Provincia, è l’unico luogo disponibile che garantisce questo non trascurabile requisito, tenuto conto dell’altro imprescindibile fattore: ovvero il tempo. Le famiglie in queste ore devono decidere dove iscrivere i figli e dove andranno a scuola. Sono questi gli unici elementi che ci hanno guidato”.

 

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.