Abruzzo protagonista nel boom dei nuovi testamenti biologici

testamento-biologico

Abruzzo protagonista nel boom dei nuovi testamenti biologici: +52,5% in Italia nel 2023 rispetto al 2022. I dati rilevati dall’Osservatorio Dat dell’Associazione Luca Coscioni

L’Abruzzo si conferma leader in Italia per il numero di testamenti biologici depositati, con una DAT ogni 134 maggiorenni, superando altre regioni come Marche, Piemonte, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna. Il dato emerge dall’ultima indagine dell’Osservatorio DAT promossa dall’Associazione Luca Coscioni, che ha rilevato un incremento significativo del 52,5% nelle nuove DAT registrate nel 2023 rispetto al 2022 a livello nazionale. Tuttavia, persistono ancora gravi inadempimenti istituzionali a sei anni dall’approvazione della legge.

L’Abruzzo è ancora in testa alla classifica delle regioni, con una DAT ogni 134 maggiorenni, seguita da Marche, Piemonte, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna, con una DAT ogni 143 abitanti maggiorenni. Questo dato riflette un impegno crescente da parte della popolazione abruzzese nel garantire la propria autodeterminazione in ambito sanitario. La nostra regione non solo eccelle nel numero di DAT depositate, ma si distingue anche per l’incremento percentuale più alto rispetto al 2022, con un impressionante +119,0%. Questo incremento colloca la regione al terzo posto a livello nazionale per crescita, dopo Friuli-Venezia Giulia (+120,4%) e Campania (+119,8%).

A livello provinciale, Pescara e Teramo spiccano nella classifica nazionale delle province con il maggior numero di DAT depositate in proporzione alla popolazione. Pescara è al primo posto con una DAT ogni 90 abitanti, mentre Teramo si posiziona terza con una DAT ogni 101 abitanti. Tuttavia, non tutte le province abruzzesi mostrano lo stesso livello di diffusione delle DAT. L’Aquila, ad esempio, chiude la classifica con una DAT ogni 408 abitanti, evidenziando un notevole divario all’interno della regione stessa.

Marco Cappato e Filomena Gallo, rispettivamente tesoriere e segretario nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, hanno commentato: “Anche sul testamento biologico siamo costretti a sostituirci allo Stato nel fornire informazioni e servizi alla persona a causa dell’inazione delle istituzioni. È ciò che accade sul tema dell’aiuto medico alla morte volontaria, rispetto al quale, nell’inerzia del Parlamento, sarà la Corte Costituzionale a dover intervenire nei prossimi giorni per chiarire i confini del diritto esistenti. Siamo noi dell’Associazione Luca Coscioni a dover aiutare le persone che chiedono di interrompere una condizione di vera e propria tortura”.