Danni alle agricolture da parte degli animali selvatici, guerra in Ucraina e temperature elevate stanno creando non pochi problemi al comparto agricolo anche in Abruzzo
Rispetto ad un anno fa il mais ad uso zootecnico ha fatto un balzo in avanti del 100%, il frumento del 70, la soia del 50, l’energia elettrica del 500% e i concimi a base di azoto del 140: in queste condizioni i conti non tornano, anche, secondo il comparto, con eventuali aumenti del prodotto finale. La Cia L’Aquila-Teramo chiede un intervento immediato anche per bloccare il proliferare dei cinghiali e fermare la diffusione della Peste Suina Africana che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di un intero comparto che genera un importante fatturato nella nostra regione e garantisce occupazione.
Roberto Battaglia Presidente CIA L’Aquila-Teramo: “Non c’è una sola filiera che non sia stata toccata prima dalla crisi economica determinata dal Covid e ora dalle ripercussioni del conflitto in Ucraina. Una condizione insostenibile per gli agricoltori che da due anni cercano di rialzarsi a fatica e poi ricadono inevitabilmente, schiacciati da una situazione che non consente loro di essere ripagati neanche dai costi sostenuti per la produzione”.