Durante un’affollata assemblea, convocata dalle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU), i dipendenti del Comune di Giulianova hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione, propedeutico ad azioni più eclatanti
“La decisione fa seguito a numerose interlocuzioni con la parte pubblica che non hanno portato alla soluzione delle rivendicazioni del personale, ormai stremato da una situazione lavorativa aggravata dalla mancanza di impiegati e dal conseguente aumento dei carichi di lavoro che ha portato ad un malessere diffuso tra i dipendenti. Ad oggi i servizi comunali vengono garantiti, con fatica, dall’abnegazione dei dipendenti del Comune di Giulianova – dichiara la RSU – che, in cambio, vedono disconosciuti i diritti più elementari, non vedendosi erogati gli incentivi salariali previsti dal contratto subendo ritardi e disservizi che non possono essere imputati al personale stesso”.
La carenza di personale, si legge nel verbale dell’assemblea, ha assunto contorni drammatici negli ultimi anni, con un calo di 28 unità di personale nei soli ultimi 4 anni a fronte di un organico già sottodimensionato.
“Tra l’altro si assiste ad una vera e propria fuga di dipendenti verso altri Enti, a causa delle condizioni di lavoro impossibili e della mancata valorizzazione del personale in servizio, e tutto ciò si riversa sui servizi da erogare ai cittadini, che subiscono inevitabili ritardi ed inefficienze. Per questo la rappresentanza sindacale unitaria, unitamente ai sindacati provinciali CISL, CIGL e CSA, rispettivamente rappresentati da Marco De Febis, Pancrazio Cordone e Fabrizio Durante, ha deciso, in accordo con i dipendenti, di attivare lo stato di agitazione chiedendo all’amministrazione, entro 30 giorni, di risolvere almeno tre delle tante criticità rilevate e, in particolare, di nominare un assessore al personale che possa occuparsi concretamente delle problematiche di competenza; di riorganizzare il servizio risorse umane e di sbloccare immediatamente le procedure relative alle performance 2020 e 2021 e le valutazioni degli stessi anni, in modo da permettere l’erogazione dei relativi emolumenti”.
“Il clima che si respira negli uffici comunali – conclude la RSU – dà il senso di una misura ormai colma, con una situazione lavorativa non più sostenibile anche da un punto di vista del benessere psicofisico dei lavoratori. Attendiamo risposte immediate, come dipendenti e come cittadini, affinchè la macchina amministrativa possa assicurare un funzionamento efficace ed efficiente e si possa lavorare in serenità”.
La palla, adesso, passa all’amministrazione che dovrà dare risposti entro i termini. In caso contrario non si escludono iniziative più eclatanti che potrebbero portare anche allo sciopero e al blocco degli straordinari.