A Teramo il condominio Ater di via Adamoli al civico 48, nel quartiere Colleatterrato, doveva essere il simbolo della rinascita dopo i lavori post-sisma. Invece è diventato l’emblema di problemi e polemiche
Ieri, su ordine del Comune, gli operai della Teramo Ambiente hanno rimosso quintali di rifiuti – principalmente mobili, elettrodomestici e immondizia varia – abbandonati negli spazi comuni del palazzo da alcuni inquilini. L’operazione è durata ore, richiedendo oltre dieci viaggi dei mezzi della società di pulizia. La situazione per i residenti stava diventando un serio problema igienico-sanitario. Così, il sindaco D’Alberto ha firmato un’ordinanza il 7 giugno scorso, imponendo all’Ater di pulire l’area.
Tuttavia, l’azienda non ha eseguito l’ordine. La presidente dell’Ater, Maria Ceci, ha spiegato in una nota che una volta riconsegnate le chiavi dopo i lavori, la gestione dei rifiuti privati spetta ai residenti. Ha sottolineato che gli enti pubblici non possono fare eccezioni alle norme amministrative e creare precedenti. Il nuova assessore comunale all’ambiente, Graziella Cordone, ha risposto prontamente, affermando che l’Ater, in qualità di proprietaria degli immobili, ha il dovere di mantenere il decoro delle aree condominiali. Poiché l’Ater non ha rispettato l’ordinanza del sindaco, il Comune è intervenuto per risolvere la situazione igienico-sanitaria. Cordone ha aggiunto che l’Ater non ha presentato ricorso al Tar contro l’ordinanza, nonostante ne avesse la facoltà, e ha ribadito che non possono essere i residenti a pagare ulteriormente per i disagi subiti e come previsto, ora il Comune addebiterà all’Ater i costi della pulizia.