Si fa sempre più intricata la telenovela che da anni interessa gli impianti di risalita dei Prati di Tivo. Nella serata di ieri è andato in scena l’ennesimo ribaltone giudiziario che coinvolge la seggio cabinovia
L’impianto della Madonnina è stato infatti dissequestrato a distanza di appena tre giorni dall’intervento della Guardia di Finanza che aveva messo i sigilli per un’indagine relativa alle manutenzioni dello scorso anno, con l’iscrizione sul registro degli indagati di 5 persone tra le quali il gestore, l’imprenditore sambenedettese Marco Finori. Colpi di scena che secondo il presidente dell’Asbuc Tudisco stanno danneggiando l’immagine dei Prati di Tivo. Il prossimo 7 luglio ci sarà la pronuncia nel merito del tribunale di Teramo sul ricorso presentato dalla Gran Sasso Teramano (Gst) la società pubblico – privata in liquidazione proprietaria degli impianti dei Prati e di Prato Selva sull’ordinanza sempre del tribunale che aveva autorizzato il sequestro del ramo d’azienda alla Gst e nominato Finori custode giudiziario delle attrezzature con l’incarico di amministrarle.