Cittadinanzattiva e Codacons sono state ammesse come parti civili nel procedimento penale a carico dei vertici di Strada dei Parchi sulle condizioni di sicurezza e manutenzione dei sette viadotti del tratto teramano dell’autostrada A24. Escluse invece Anas e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Lo ha deciso il gup Lorenzo Provenzano durante l’udienza preliminare tenutasi oggi
Sono otto gli indagati, tra i quali Carlo Toto, imprenditore pescarese patron della Toto Holding che controlla Sdp, l’amministratore delegato di Sdp, Cesare Ramadori, il direttore generale di esercizio di Sdp, Igino Lai, gli ex amministratori delegati di Sdp Sandro Capparucci e Roberto Zianna; il direttore operativo Marco Carlo Rocchi; il direttore tecnico Gabriele Nati e l’ex responsabile della direzione tecnica Mario Bellesia. Sono tutti accusati di inadempimento di contratti di pubbliche forniture e attentato alla sicurezza dei trasporti. Al centro dell’inchiesta ci sono le condizioni di sicurezza e manutenzione dei viadotti Casale San Nicola nel Comune di Isola del Gran Sasso, secondo la Procura ridotti in uno stato di grave degrado e ossidazione dei ferri dovuta anche a cedimento strutturale dei copriferri, Cretara, San Nicola 1 e 2, Le Grotte, Cerchiara, sempre insistenti sui territori di Isola e Colledara. Una situazione, secondo l’accusa, causata dalla totale inadempienza, a partire dal 2009, da parte della concessionaria autostradale degli obblighi di manutenzione ordinaria sulle opere.
“Siamo contenti come Cittadinanzattiva – spiega l’avvocato Domenico Giordano – di essere stati ammessi all’interno di questo processo: noi già siamo presenti in due processi analoghi nei confronti di Strada dei Parchi all’Aquila e a Pescara. Adesso vedremo come si svolgerà la fase dibattimentale e ci auguriamo che venga fatta chiarezza nell’interesse dei consumatori che Cittadinanzattiva rappresenta”.