Sul quarto lotto della Teramo-mare, il Wwf solleva preoccupazioni. Per l’associazione la perdita di specie e habitat, insieme all’asportazione della copertura vegetale nella zona di Roseto, rappresenta una problematica significativa
Il Wwf ha sollevato preoccupazioni riguardo al quarto lotto della Teramo-mare, evidenziando il consumo inutile di suolo, i rischi alluvionali e i danni ambientali. La riapertura dei termini per le osservazioni ha permesso all’associazione di ripresentare le proprie obiezioni al Ministero dell’Ambiente. L’Anas, responsabile del progetto, ha risposto alle critiche iniziali del Wwf, ma la risposta è stata giudicata insufficiente. Secondo il Wwf è azzardato affermare che l’impatto su specie e habitat sia nullo o contenuto. L’intervento frammenterebbe l’area, con effetti negativi sugli ecosistemi, in particolare su due zone umide cruciali per la biodiversità.
Per l’associazione la perdita di specie e habitat, insieme all’asportazione della copertura vegetale nella zona di Roseto, rappresenta una problematica significativa. Le azioni di mitigazione proposte non compensano adeguatamente la perdita di habitat, alterando la continuità ambientale del sito e riducendo la biomassa vegetale, fondamentale per il nutrimento degli uccelli granivori e insettivori, oltre a diminuire i siti di nidificazione. Il progetto comporterebbe un consumo di suolo di circa sei ettari, ignorato nella documentazione di Anas, nonostante sia un problema riconosciuto in Abruzzo e nel comune di Roseto.
La zona di Coste Lanciano, attraversata dal tracciato, è vincolata nel piano regolatore per la sua rilevanza naturalistica e presenta ecosistemi agricoli che mantengono il suolo, producono alimenti e hanno una funzione paesaggistica. Infine, il Wwf critica la mancata considerazione di alternative al tracciato proposto, il cui costo è di oltre 170 milioni di euro per soli sette chilometri.