Riserva del Borsacchio, tutto tace in Regione

Riserva del Borsacchio, tutto tace in Regione. Adriano Di Michele del Wwf Teramo e Marco Borgatti delle Guide del Borsacchio criticano la mancanza di progressi e avvertono che sono pronti a nuove mobilitazioni

A otto mesi dall’approvazione della legge “taglia-Riserva”, il destino della Riserva del Borsacchio è ancora incerto. Il presidente Marco Marsilio aveva promesso di presentare una nuova proposta di perimetrazione, ma finora non è successo nulla. Il Wwf Teramo e le Guide del Borsacchio hanno riacceso la protesta. Il 29 dicembre 2023, il consiglio regionale ha ridotto il 98% della Riserva del Borsacchio, portandola da 1.100 a 24 ettari, scatenando una sollevazione popolare.

Sono state raccolte circa 32.000 firme e si sono svolte diverse manifestazioni. Adriano Di Michele del Wwf Teramo e Marco Borgatti delle Guide del Borsacchio criticano la mancanza di progressi e avvertono che sono pronti a nuove mobilitazioni per difendere la riserva. Ecco che cosa si legge in una nota delle Guide del Borsacchio:

“La Riserva del Borsacchio, dopo l’approvazione della legge “taglia-riserva” del 29 dicembre 2023, continua a vivere in uno stato di sospensione. A otto mesi da quella data, nulla è stato fatto per correggere l’errore commesso dal Consiglio regionale che ha deciso di ridurre il 98% della superficie della Riserva, portandola da 1.100 a soli 24 ettari. Una decisione assurda e senza giustificazione, presa senza seguire alcuna procedura adeguata, che ha suscitato una forte opposizione popolare da parte di 300 realtà tra associazioni ambientaliste, comitati locali, sindacati, associazioni di categoria e forze politiche”.

E ancora:

“Come Guide del Borsacchio siamo pronti a nuove mobilitazioni per difendere la nostra Riserva e chiediamo a tutti i consiglieri regionali di lavorare immediatamente a una nuova proposta di legge che ripristini la perimetrazione originaria di 1.100 ettari, approvi il PAN e nomini un comitato di gestione. Non possiamo permettere che la bellezza e l’unicità del Borsacchio vengano cancellate”.

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Massimo Giuliano: