Sisma 2016: nel report del 2021 il passo svelto della ricostruzione privata

“Il 2021 è stato un altro anno record per la ricostruzione privata, con l’approvazione di 5.200 decreti di contributo ed altrettanti cantieri, tanti quanti nei quattro anni precedenti. Una tendenza confermata dai primi dati del 2022”. E’ aperto da queste parole del commissario Legnini il report 2021 per la ricostruzione post sisma 2016

 

“A gennaio, grazie alla definizione delle domande per i danni lievi presentate in forma semplificata, sono stati approvati altre 900 richieste di contributo, portando il numero complessivo delle richieste approvate a 13 mila, per un importo di 3,8 miliardi di euro”. E’ quanto viene affermato dalla Struttura commissariale per la ricostruzione post sisma 2016, guidata da Giovanni Legnini, analizzando i numeri contenuti nel report 2021.

“Anche sul fronte della ricostruzione pubblica – viene spiegato – si registrano avanzamenti importanti, con la spesa  raddoppiata nel giro di un anno, da 260 a 560 milioni di euro”.

Una spinta importante è stata data dalle nuove ordinanze speciali in deroga per la ricostruzione dei centri più colpiti e delle opere pubbliche più urgenti. Gli interventi in deroga varati nel 2021 sono 762 e valgono nel complesso 1,3 miliardi. Tra questi vengono finanziati anche circa 200 nuovi interventi sulle scuole per 580 milioni di euro, che portano il totale degli istituti scolastici oggetto di interventi di riparazione e ricostruzione a 457, per 1,3 miliardi complessivi.

“Il 2021 è stato anche l’anno che ha permesso di avere un quadro definitivo e attendibile sia dei danni causati dalla sequenza sismica del 2016-2017, sia della spesa prevista per la loro riparazione, che è pari a 27,2 miliardi di euro dei quali 19,5 per la sola edilizia privata”, viene sottolineato dalla stessa Struttura commissariale. Per la prima volta, inoltre, emerge il quadro dei danni a livello dei singoli comuni, che vede in testa Amatrice con 1,2 miliardi all’edilizia privata, seguita da Tolentino con 950 milioni di euro, Camerino con 900 milioni di euro e Norcia con 830 milioni di euro. Rispetto a questa situazione, ad oggi le richieste di contributo per la ricostruzione privata già presentate coprono il 33% della spesa complessiva attesa. Il nuovo quadro dei danni consente anche “una programmazione più efficace delle scadenze per la presentazione delle richieste di contributo per i danni gravi”.

La prima è stata fissata al prossimo 30 giugno per i proprietari delle abitazioni inagibili che percepiscono il Contributo di autonoma sistemazione o usufruiscono di un alloggio nelle Sae e che non abbiano impedimenti oggettivi. Il termine è stato fissato anche sulla base della ricognizione affidata ad Invitalia, d’intesa con la Protezione civile, secondo la quale, ad oggi, sono 15.224 i nuclei familiari che ricevono il sostegno statale, tra i quali 7.368 non hanno ancora presentato la richiesta del contributo.

“Circa la metà di questi, secondo alcune stime – viene sottolineato -sarebbero in condizioni di presentare il progetto e la richiesta del contributo entro il termine del 30 giugno”.

Nel 2021 alla ricostruzione materiale si è accompagnata anche “una forte iniziativa per la ripresa e lo sviluppo economico dei
territori colpiti dal sisma con lo stanziamento di 1 miliardo e 780 milioni di euro del Fondo complementare al Pnrr dedicato
proprio alle Aree sisma”, ricordano dalla Struttura commissariale. La stima della spesa necessaria per la riparazione dei danni post sisma nel Centro Italia è pari a 27,2 miliardi di euro: 19,4 miliardi di euro per la ricostruzione privata, 6,6 per la pubblica, 1,2 miliardi per le chiese e gli edifici di culto. E’ quanto riportato nel report 2021 redatto dalla Struttura commissariale guidata da Giovanni
Legnini. A fronte del danno che può ormai dirsi definitivamente accertato, il numero delle richieste di contributo per
l’edilizia privata già presentate è pari al 40% del totale – 22 mila domande su 50 mila attese – mentre in termini economici le
istanze già avanzate coprono un terzo della spesa stimata complessiva. Le opere pubbliche finanziate con le ordinanze già
emanate sono 1.907 – cui se ne aggiungono 3.171 mila da finanziare – mentre le chiese e gli edifici di culto sono 925, cui si sommano altri 1.584 interventi da finanziare. Gli importi complessivi della spesa ripartiti tra le 4 regioni, dicono che sono le Marche le più colpite dove si stima un danno da oltre 17 miliardi e mezzo di euro, seguite dall’Umbria con 3 miliardi e 414 milioni, l’Abruzzo con oltre 3 miliardi e infine il Lazio con 3 miliardi di euro. A fine anno ha preso avvio anche un piano speciale per la ricostruzione di tutte le scuole delle 4 regioni che riguarda 457 istituti con una spesa complessiva di 1,3 miliardi di euro. Un analogo intervento è stato definito con il Demanio per la ricostruzione di 41 caserme ed altri edifici demaniali.

La spesa potenziale complessiva, calcolata sulla base del livello di danno, dei costi convenzionali al metro quadro e delle eventuali maggiorazioni del contributo spettanti in relazione alle caratteristiche dell’intervento, è pari a 12,9 miliardi di euro. Le istanze presentate in Abruzzo sono state 3.231 ed hanno riguardato 4.448 edifici, per un costo stimato di 1,38 miliardi di euro. Tutti gli edifici per i quali sono stati prenotati i contributi hanno danni gravi, e nella maggior parte dei casi gravissimi. Il comune del cratere dove si registra il maggior numero di manifestazioni di volontà è Amatrice, con la prenotazione di contributi per 3.047 edifici e 803 milioni di euro, seguita da Arquata del Tronto, con 1.862 edifici e un costo di 522 milioni, Norcia, con 1.602 edifici e 564 milioni di contributi prenotati, poi Camerino, Tolentino, Accumoli, San Ginesio, Castelsantangelo sul Nera, Pieve Torina, Ascoli Piceno, Acquasanta Terme, Visso. Delle oltre 74 mila unità immobiliari per le quali è attesa la domanda di contributo, quelle possedute
dai residenti che beneficiano del Contributo di autonoma sistemazione sono circa 6 mila, mentre sono 1.931 le unità possedute da chi attualmente risiede in una delle abitazioni provvisorie realizzate dopo il sisma (Sae), e 821 le unità immobiliari produttive che fanno capo a cittadini che beneficiano della delocalizzazione temporanea delle attività.

E’ Amatrice, con un miliardo e 196 milioni di euro di danni, il Comune più colpito dagli eventi sismici del 2016 nel Centro Italia. A seguire la cittadina laziale è Tolentino, in provincia di Macerata, dove i danni stimati ammontano a 950 milioni. In terza posizione c’è Camerino con oltre 896 milioni, per poi approdare in Umbria, a Norcia dove i danni calcolati sono 831 milioni. In quinta posizione c’è Ascoli Piceno con 712 milioni, seguita da Arquata del Tronto con 632 milioni. Questa speciale classifica si chiude con la città di Rieti in cui è danni stimati ammontano a 173 milioni di euro.