Nella tarda serata di sabato gli agenti diretti dal dirigente di Polizia Penitenziaria De Amicis hanno fatto irruzione all’interno di una cella del carcere di Castrogno: due detenuti, uno straniero e l’altro italiano, erano in possesso di uno smartphone
I due, dopo le formalità di rito, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per l’indebito possesso di strumenti per comunicazioni fraudolente dal carcere, di cui all’art.391 ter del Codice penale.
“Il Sappe esprime il più vivo compiacimento alle donne e uomini della Polizia penitenziaria teramana per la bravura ancora una volta dimostrata, nonostante la gravissima carenza di personale aggravata dalla discutibile decisione da parte dell’autorità dirigente dell’istituto di pena di porre numerosi agenti in ferie d’ufficio per smaltire l’arretrato”, denuncia Giuseppe Pallini, segretario provinciale. “Lanciamo l’ennesimo appello a Provveditore Regionale e Capo del DAP affinché intervengano in merito al più presto possibile, atteso che i Baschi Azzurri sono allo stremo”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE: “Non è più accettabile che all’interno delle carceri ci siano decine e decine di telefoni cellulari: questo, ormai, è un problema serio e drammatico”.