“L’autonomia differenziata delle Regioni andrebbe ad aumentare le disuguaglianze tra nord e sud, in particolare nel settore della scuola” questa è l’idea dalla Flc Cgil di Teramo contraria al disegno di legge Calderoli
Per il sindacato “divide il paese e rappresenta un attacco all’esercizio dei diritti fondamentali a partire da quello all’istruzione”. La FLC CGIL Teramo ha ribadito il proprio “no” a qualsiasi ipotesi di regionalizzazione della scuola e dell’istruzione: insieme a sindacati della scuola, giuristi e costituzionalisti ha annunciato una raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare. 50.000 le firme necessarie.
Alessandra Palombaro, della segretaria Flc Cgil Teramo, così al Tg8: “Da oggi comincia la nostra mobilitazione, utilizzeremo ogni strumento, dalle manifestazioni di piazza allo sciopero, per rimettere l’uguaglianza al centro dei processi sociali, abbandonando la strada dell’autonomia differenziata che è uno strumento di frammentazione dei diritti e dell’esercizio della cittadinanza. La settimana prossima la FLC CGIL Teramo incontrerà le proprie RSU per effettuare una serie di assemblee in ogni scuola della provincia, per discutere con i docenti e gli ATA dei gravissimi rischi che sta correndo il sistema pubblico dell’istruzione e per concordare tutte le iniziative di mobilitazione atte a fermare questo sciagurato provvedimento sull’autonomia differenziata”.
Inoltre per il sindacato regionalizzare l’amministrazione, gli organici e lo stipendio del personale della scuola significa “attaccare il ruolo unificante dei contratti nazionali di lavoro, una scelta che andrebbe ancora di più ad aggravare la già difficile situazione legata alla carenza di personale in provincia di Teramo”.