La Polizia di Stato blocca sul nascere l’attività fraudolenta di un 53enne del Chietino in trasferta a Teramo per attivare un conto postale utilizzando falsi documenti
La rapida ed efficace attività investigativa della Sezione di Teramo del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni “Abruzzo” è culminata con l’arresto del 53enne, della provincia di Chieti, in “trasferta” a Teramo per aprire un conto corrente postale presentando allo sportello falsi documenti d’identità.
L’arresto è scaturito dall’attività di prevenzione posta in essere dalla Polizia postale, finalizzata al contrasto di quei reati cosiddetti “postali” le cui vittime sono spesso persone anziane o appartenenti a categorie vulnerabili. In particolare, gli uomini della Sezione di Teramo hanno concentrato l’attenzione su un cittadino che stava aprendo un conto corrente e, affiancando il personale di Poste allo sportello, hanno aspettato che il malfattore terminasse tutte le operazioni, pedinandolo fino all’autovettura parcheggiata all’esterno dell’Ufficio postale dove ad attenderlo c’era una persona, poi risultata estranea ai fatti. L’arrestato è stato trovato con addosso diversi documenti falsi intestati ad un uomo nato in Veneto ma residente ad Isernia ed un referto relativo ad un test antigenico rapido per Sars Covid 19 dal risultato “negativo”, ottenuto con gli stessi documenti.
Dopo aver appurato che l’apertura del conto corrente era andata a buon fine e che il 53enne era in possesso di un documento falso valido per l’espatrio, da lui creato ed utilizzato, è scattato l’arresto in flagranza di reato.
Dai primi accertamenti sembrerebbe che l’utilizzo dei documenti falsi, da parte di T.P., per aprire il conto corrente, fosse finalizzato a farvi confluire futuri proventi illeciti, evitando così che le indagini potessero permettere agli investigatori di risalire a lui.
A tal proposito la Polizia Postale e delle Comunicazioni invita tutti ad essere particolarmente accorti nel tutelare i propri dati personali evitando la loro diffusione o comunicazione a terzi non titolati, per scongiurare che poi possano addirittura finire in “rete” nella libera disponibilità di chiunque ed utilizzati per fini illegali.