Lunedì pomeriggio all’ospedale di Teramo è venuto alla luce un bimbo da una giovane donna affetta da fibrosi cistica. Il parto, avvenuto a 38 settimane, è un evento raro ottenuto grazie alla collaborazione di più unità operative della Asl di Teramo
Ne dà notizia il direttore generale Maurizio Di Giosia che augura “ai novelli genitori infinite felicitazioni” e li ringrazia “per la fiducia che hanno dimostrato scegliendo la nostra struttura per un evento così
fondamentale ma nello stesso tempo delicato”.
“Non è un evento comune – spiega Alessandro Santarelli, direttore facente funzioni della Uoc di Ostetricia e ginecologia del Mazzini -. La gravidanza, grazie all’attività combinata del nostro reparto con il Centro per la fibrosi cistica di Atri, ha avuto un decorso fisiologico. La terapia farmacologica ha permesso alla mamma di arrivare a termine di gravidanza in ottime condizioni. Il taglio cesareo programmato è stato effettuato a 38 settimane. La mamma e il bimbo godono di ottima salute e per entrambi si prevede un rientro a casa in tempi fisiologici”.
“Quando ho scoperto di essere incinta i medici mi hanno detto che la gravidanza era pericolosa per me e il bambino. Ma io ho detto, ‘se Dio ci ha dato questo dono, andiamo avanti, seguiamo la strada che ci ha indicato, accettando qualsiasi cosa verrà”. A parlare è mamma Samuela, la 32enne di Giulianova affetta da fibrosi cistica: lunedì 24 ottobre alle 16,13 ha dato alla luce all’ospedale di Teramo
Sion, 3,625 kg di peso. “Da tempo assumevo un farmaco innovativo, in uso da qualche anno negli Stati Uniti e da poco introdotto in Europa, che ha aumentalo la funzionalità dei polmoni e degli altri organi togliendomi la tosse. Ho sospeso il farmaco per quasi tre mesi, per non compromettere la formazione del bimbo. In questo periodo ho sofferto, ho preso anche il Covid, ma ho superato tutto grazie anche al sostegno di tutta la famiglia. Ci sono stati momenti di scoramento, non riuscivo a respirare. Ma il pensiero del mio bambino mi aiutava ad andare avanti”.“La nascita di un bambino da una donna affetta da fibrosi cistica – aggiunge Antonio Sisto, direttore della Uoc di Pediatria del Mazzini – è sempre un’evenienza importante, frutto di sinergia tra i differenti specialisti coinvolti e la coppia, che ha manifestato un alto senso di responsabilità genitoriale. La malattia è una malattia genetica a trasmissione allelica, quindi il bambino sarà sicuramente portatore del gene, ma ciò non implica necessariamente lo sviluppo di malattia. Nelle prossime settimane saranno comunque completati tutti i test di screening necessari. Attualmente il bambino gode di buona salute e seguirà il suo iter fisiologico al nido”.