In questi giorni diversi cittadini teramani, a seguito del cambio di società di riscossione, stanno ricevendo accertamenti della Tari per poche decine di metri di differenza da parte della nuova società
A segnalare la cosa è l’associazione dei consumatori ‘Robin Hood’ che non è contro il ricalcolo ma contro il fatto che chi già in passato ha ricevuto un accertamento e si è adeguato, dopo anni si è visto arrivare una ulteriore richiesta di accertamento, costringendo così il contribuente a pagare, oltre al giusto dovuto già verificato, anche le sanzioni. Per questo motivo l’associazione teramana chiede alla politica e in particolare al sindaco di Teramo D’Alberto una correzione, ovvero la mancata applicazione delle sanzioni a chi sottoposto da accertamenti precedenti si era adeguato.
Pasquale Di Ferdinando Presidente Associazione dei Consumatori Robin Hood: “Se si riceve un accertamento e ci si adegua, non si comprende come mai dopo anni un ulteriore accertamento segnala un errore, costringendo il contribuente a pagare, oltre al giusto dovuto, anche le sanzioni. All’epoca del sindaco Chiodi i cittadini che avevano portato in Comune le planimetrie ed avevano concordato con il funzionario preposto la cubatura sottoposta a tassazione, si è vista contestare la metratura. Oggi dopo accertamenti degli uffici preposti o da parte di società esterne incaricate, di nuovo siamo di fronte a calcoli errati. La domanda che sorge spontanea è questa: sono i cittadini che devono pagare le conseguenze di errori fatti da altri? Chi ha sbagliato gli accertamenti e gestisce la materia rimane impunito? La risposta è sì. Nonostante lo Statuto del Contribuente sancisce il principio della buona fede ed adeguarsi a controlli del pubblico appare lapalissiano, non viene recepito.”