Prosegue la sequenza sismica nel Mar Adriatico iniziata con la scossa di magnitudo 5.2 (rivista al ribasso da 5.6) di ieri tra Italia e Croazia e distintamente avvertita a Pescara così come un pò lungo tutta la costa abruzzese.
Dalla mezzanotte l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha registrato oltre 10 terremoti, due dei quali di magnitudo 3.1, per un totale di circa 65 eventi sismici da ieri pomeriggio. Non si segnalano danni a persone o cose.
Quella di ieri pomeriggio di magnitudo 5.2 nel mare Adriatico, a circa 90 Km dal promontorio pugliese del Gargano e dalle isole Tremiti e a circa 30 chilometri dall’isola croata di Lastovo, è stata distintamente avvertita a Pescara così come lungo tutta la fascia adriatica abruzzese. A tremare per più secondi molte regioni del centro-sud: da Ancona a Foggia ma anche in Dalmazia centrale, nelle città di Split (Spalato), Trogir e nell’isola di Hvar.
Non si è trattato di un caso isolato, ma di uno sciame sismico che è proseguito per tutto il pomeriggio superando oltre 30 repliche, 9 nove nella prima ora, tutte però di intensità inferiore alla prima. Pur avendo allarmato molti cittadini, che hanno telefonato al 115, soprattutto coloro che vivono ai piani alti delle abitazioni, non ha provocato danni né a persone, né a cose, secondo quanto riferito dai Vigili del Fuoco e dalla Protezione Civile che si è messa in contatto con le strutture locali.
La prima scossa, la più forte, è stata registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle 14.47 ad una profondità di 5 chilometri, mentre la successiva, alle 15.00, è stata di magnitudo 4.1 ad una profondità di 10 chilometri, quindi alle 15.13 un’altra di magnitudo 4.1 ad una profondità di 7 chilometri ed una quarta alle 15.21 di magnitudo 4 ad 11 chilometri di profondità, Tutte le altre hanno avuto gradi inferiori e sono proseguite fino alle 18.42, mentre sei minuti dopo una scossa di magnitudo 3.1 è stata registrata sulla costa Croata meridionale, in Croazia.
“Entro i primi 30 minuti dalla scossa principale si sono registrati due eventi di magnitudo 4,1, uno di magnitudo 4 e tre di magnitudo superiore a 3″, ha detto all’ANSA il sismologo Salvatore Stramondo, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). E’ una sismicità che sta proseguendo – ha aggiunto – .Il terremoto è avvenuto in un’area geologicamente molto complessa, dove la microplacca adriatica si scontra con la placca continentale”. Secondo Stramondo è una situazione “da comprendere, anche perché in questa zona non ci sono stati molti precedenti”. Solo dal 1985 a oggi si sono registrati terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9, come quelli avvenuti nel 1988 e nel 2007 localizzati a Sud dell’epicentro in cui è avvenuto il terremoto di oggi. Una prima ipotesi è che a generare il terremoto, secondo l’esperto, sia stato un meccanismo di scorrimento nel quale abbiano avuto un ruolo le Dinaridi, la catena montuosa che attraversa parte dei Balcani, la cui struttura sottomarina si sovrappone alla zona dell’epicentro. La scossa si è sentita distintamente anche nei quartieri dell’ area occidentale di Napoli, a Soccavo e Pianura, e in altre zone centrali della città, oltre che a Pozzuoli e nell’ area flegrea, ed in centri come Giugliano. Stessa cosa in Basilicata, in particolare a Potenza e Matera, nelle Marche nel Maceratese e nell’Ascolano, nel Molise ad Isernia, e in molti centri della provincia.