In poco più di 20 minuti dieci le scosse di terremoto rilevate dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia al largo della costa marchigiano-pesarese. La più forte è stata di 5.5 alle 7:07, poi un’altra di magnitudo 4 alle 7:12. Poi tra le 7:15 e le 7:35 l’Ingv segnala altre nove scosse da 3.6 a 2.4. Le più forti avvertite in mezza Italia, anche in Abruzzo segnalazioni nel Teramano e lungo la costa
La scossa di magnitudo 5.7 registrata stamattina alle 07:07 è la più forte mai registrata nella costa settentrionale marchigiana da quella del 1930, di magnitudo 5.8 nei pressi di Senigallia. La nuova scossa, ha spiegato il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
(Ingv), Carlo Doglioni, “è dovuta al fronte della catena appenninica sepolta sotto al mare Adriatico che si sta accorciando tra i 2 e 4 millimetri all’anno. Una regione notoriamente sismica la cui attività permette alla crosta adriatica di scendere sotto quella appenninica attraverso un
fenomeno noto come subduzione”.
Tre le più forti scosse di terremoto avvertite in tutte le Marche, accompagnate da un forte boato. La prima, la più forte, è stata registrata dai sismografi alle 7,07 con una magnitudo stimata dalll’Istituto geofisico e di vulcanologia (Ingv) di 5,5. La seconda è avvenuta poco dopo, alle 7,15, di magnitudo del 3,1. Un minuto dopo la terza: magnitudo 3,4.
“Appena 6 minuti dopo il sisma il Centro allerta tsunami ha diramato un messaggio di informazione, che non è un messaggio di allerta ma informa che c’è stato il sisma per attivare i controlli lungo le coste”. Lo ha detto all’ANSA Alessandro Amato dell’Ingv, che coordina il centro allerta Tsunami sottolineando che, allo stato attuale “il rischio non c’è”. “Ci sarebbe stato con una magnitudo più grande di 6.5. Il messaggio che abbiamo diramato si attiva per terremoti di 5.5 in mare o lungo la costa nel Mediterraneo. Se ci fosse stato uno Tsunami si sarebbe sviluppato pochi minuti dopo”.
“Stiamo nella placca adriatica, in quella struttura geologica compatta, rigida, che va dal Mare Adriatico, a partire dalla Puglia, fino sotto la pianura Padana, sotto l’Appennino e arriva fino sotto le Alpi orientali, e
sappiamo che trasmette molto bene l’energia elastica. Quindi quando c’è un terremoto lì, la propagazione dell’onda è molto efficace e si avverte a distanza molto grande”. Così all’ANSA l’esperto dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Alessandro Amato, in merito al sisma di questa mattina davanti alle coste marchigiane di magnitudo 5.5.
“Anche io l’ho sentita a Roma, e si è sentita fino a Firenze”, ma, rileva, i piccoli danni che si sono avuti localmente “sono dovuti allo scuotimento nei primi 20-30 km intorno all’epicentro. Se fosse stato più sotto la costa sarebbe stato localmente più forte”. Il sisma, spiega ancora Amato, “è generato da una faglia di compressione, un po’ l’opposto di quello che avviene in Appennino dove le faglie sono di estensione. Qui invece è di avvicinamento della parte adriatica verso l’Italia, un accorciamento frontale”.
“Il terremoto avvenuto in mare questa mattina a poco più di 30 chilometri da Fano e Pesaro è uno dei più forti avvenuti in quest’area dal Novecento. Ma è anche un evento che possiamo considerare normale per la nostra regione: la fascia costiera e marina è infatti una delle tre zone sismo-tettoniche delle Marche”. Così il presidente dell’Ordine dei Geologi delle Marche Piero Farabollini.
GENTE IN STRADA- La gente, svegliata di soprassalto, è scesa in strada impaurita. La magnitudo stimata è 5,7: l’epicentro è localizzato in mare, secondo Ingv, al largo della costa marchigiana nel Pesarese, a 28 chilometri da Ancona, a una profondità di 8 chilometri. Ma le scosse sono state avvertite distintamente anche a Rimini, Bologna, Firenze e fino a Padova. Segnalazioni, a giudicare dai social, anche dalla Croazia e finanche da Trento. E’ stata percepita anche in Friuli Venezia Giulia la scossa più forte, quella delle 7.07: il movimento tellurico è stato avvertito anche a Grado, Trieste e Codroipo. Non si segnalano danni a cose o persone. Numerose le chiamate alla Sala operativa regionale della Protezione civile Friuli Venezia Giulia e agli operatori del Nue112. Scosse distintamente avvertite anche a Rieti e nelle zone del cratere del sisma del 2016, dove ancora oggi numerose persone vivono nelle Soluzioni Abitative d’Emergenza (Sae) realizzate subito dopo le violente scosse che distrussero interi territori dell’Appennino centrale.
IN ABRUZZO – In Abruzzo segnalazioni “social” a macchia di leopardo: da Pescara a Teramo, passando per Alba Adriatica e l’Aquila. Per qualche istante la paura è tornata all’Aquila, città colpita dal sisma del 6 aprile 2009 e ancora in ricostruzione. Numerose le segnalazioni attraverso i social network a seguito della scossa delle 7.07 avvertita distintamente in varie parti del capoluogo. Segnalazioni anche dalle altre province, a partire da quella di Teramo, la più vicina rispetto alle Marche, già interessata in maniera significativa dalle forti scosse registrate nel centro Italia nel 2016 e nel 2017. Anche a Pescara la scossa sismica è stata avvertita dalla popolazione.
TRENI FERMI – Dalle ore 07.15 sulla linea Bologna – Ancona, il traffico ferroviario è sospeso in via precauzionale tra Rimini e Varano per consentire la verifica dello stato della linea a seguito di una scossa di terremoto che ha interessato il territorio. Lo rende noto la società Ferrovie dello Stato Italiane, sottolineando in una nota che è in corso l’intervento dei tecnici di Rfi per i necessari controlli alla linea. E dalle 07.45 il traffico è sospeso anche sulla linea Fabriano – Ancona tra Falconara e Jesi e sulla linea Rimini – Ravenna tra Gatteo e Cesenatico.
A Pesaro scuole di ogni ordine e grado chiuse.
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è in costante contatto con il Dipartimento della Protezione Civile e con il presidente della Regione Marche per seguire l’evoluzione della situazione a seguito del terremoto avvenuto questa mattina al largo della costa marchigiana. E’ quanto si fa sapere da palazzo Chigi.
La macchina dei soccorsi si è subito messa in moto: la Protezione civile sta controllando eventuali danni assieme ai vigili del fuoco. Dalle prime verifiche effettuate dai vigili del fuoco e dalla protezione civile nelle Marche non risultano danni a persone e cose: diverse telefonate alle centrali operative ma nessuna richiesta di soccorso.
Il terremoto è stato sentito anche in Toscana, in particolare, spiega il presidente della Regione Eugenio Giani su twitter le chiamate “da chi ha avvertito maggiormente le scosse” sono arrivate da Arezzo e Firenze. “Con gli operatori del Nue 112 Regione Toscana – aggiunge – stiamo supportando la centrale delle Marche rispondendo alle tantissime chiamate di soccorso”. Nell’Aretino il terremoto è stato chiaramente sentito in particolare in Valtiberina e Valdichiana. Le oscillazioni si sono protratte per alcuni secondi provocando paura tra le persone che abitano soprattutto ai piani più alti.
L’epicentro è stato registrato nelle Marche a 28 chilometri da Ancona ma le segnalazioni arrivano da tutte le regioni, compresi Lazio e l’Abruzzo. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha fornito le prime stime.
Le scosse sono state avvertite soprattutto tra Ancona e Urbino. Segnalazioni sulle scosse sono arrivate da Perugia e Bologna. La prima scossa a Pesaro è stata avvertita significativamente, soprattutto ai piani alti delle case. L’agenzia di stampa Ansa riferisce di gente in strada e tante segnalazioni ai vigili del fuoco di crepe e fessurazioni nelle pareti di abitazioni. In particolare i pompieri di Ancona segnalano che la clinica privata Villa Igea sta evacuando parzialmente la struttura.
Le prime due scosse di terremoto distintamente avvertite a Bologna e in Romagna. Ancora non si hanno notizie di danni e dell’entità. La scossa è stata sentita specialmente ai piani alti delle case. Diverse segnalazioni oltre che da Bologna anche da Rimini, Ravenna, Cesena.
Tantissime le testimonianze sui social, ad evidenziare la durata piuttosto prolungata del movimento della terra. “Non smetteva più”, il commento che va per la maggiore. Migliaia i tweet in pochi minuti.