Abruzzo, mercurio nei terreni sequestrati a Roccamorice. L’operazione del Corpo Forestale dello Stato dopo aver riscontrato presenza di mercurio, proveniente da sversamenti idrici, fino a 223 volte superiore al limite massimo consentito per legge.
Si tratta di terreni limitrofi ai serbatoi in località Bosco e Pagliari, contestato l’illecito smaltimento di rifiuti. L’area, di circa 5000 Mq, era stata posta sotto attenzione dallo scorso aprile quando i tecnici della Asl, a seguito della rottura di una strumentazione di servizio della rete idrica, avevano riscontrato la presenza del metallo pesante nelle condutture dell’acqua ad uso potabile a servizio dei cittadini di Roccamorice.
Dopo ulteriori accertamenti, ulteriori testimonianze raccolte ed analisi effettuate anche dai tecnici Arta, è emerso che l’A.C.A. di Pescara, in qualità di gestore delle rete acquedottistica del Comune di Roccamorice, sversò, tramite un sistema di troppo pieno, parte delle acque contaminate da mercurio sui terreni adiacente ai serbatoi interessati. Le indagini sono coordinate dal Pm di Pescara Anna Rita Mantini che ha, per ora, inviato due avvisi di garanzia al sindaco di Roccamorice e al Direttore Tecnico dell’Aca per avvelenamento colposo e adulterazione di sostanze alimentari rendendole pericolose per la salute pubblica.
Sono ancora in corso le indagini per l’illecito smaltimento di rifiuti pericolosi ed inquinamento doloso dei terreni sequestrati che ricadono nel territorio del Parco Nazionale della Majella.