Sono 65.378 gli aspiranti dottori attesi oggi dal test d’accesso a Medicina e Chirurgia. A Chieti 820 candidati per 216 posti
Si contenderanno i 15.876 posti disponibili. Uno su quattro ce la farà, dunque. I candidati dovranno rispondere a 60 quesiti a risposta multipla (5 le opzioni di risposta previste). Il tempo a disposizione è di 100 minuti. Il punteggio massimo previsto per la valutazione delle prove è di 90 punti. Quest’anno il numero di quesiti per ciascuna materia è stato rimodulato. La nuova ripartizione prevede il 15% del test
per quiz di ragionamento logico, ragionamento numerico e humanities. La restante percentuale del test è attribuita alle materie disciplinari (biologia, chimica, fisica e matematica). Nello specifico sono previsti 4 quesiti di competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi; 5 quesiti di ragionamento logico e problemi; 23 quesiti di biologia, 15 quesiti di chimica e 13 quesiti di fisica e matematica. Non mancano le polemiche.
Tra 15.876 posti 14.740 sono destinati ai candidati dei Paesi Ue e non Ue residenti in Italia e 1.136 ai candidati dei Paesi non Ue residenti all’estero. Giovedì 8 settembre è poi in calendario il test per medicina veterinaria (9.524 gli iscritti), martedì 13 la selezione per i candidati in medicina e chirurgia e in odontoiatria e protesi dentaria erogati in lingua inglese. Per il corso triennale per le professioni sanitarie la prova si terrà giovedì 15 settembre, mentre il 20 settembre è previsto il test per l’accesso alla laurea magistrale a ciclo unico in scienze della formazione primaria. Gli ultimi a sostenere la selezione, mercoledì 28 settembre, saranno i candidati ai corsi di laurea magistrale delle professioni sanitarie. Per la formazione di architetto le date dei test saranno definite da ciascun ateneo nel proprio bando e dovranno essere conclusi entro venerdì 23 settembre.
Liborio Stuppia, Presidente della scuola di Medicina dell’Università d’Annunzio al Tg8 ha affermato che:
“L’attuale sistema di selezione tramite quiz na ha senso. Sarebbe meglio usare un metodo che valuti l’attitudine reale dell’aspirante medico piuttosto che il nozionismo. In Italia come in Abruzzo, c’è bisogno di medici; occorre però scardinare anche le resistenze “interne” contro i nuovi ingressi”.