I carabinieri di Pisa hanno eseguito stamani a Castelnuovo Val di Cecina (Pisa), Napoli, Casoria (Napoli), Pescara e in Albania cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di tre italiani e due albanesi ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio premeditato in concorso per l’uccisione di un albanese in un agguato in strada il 18 agosto 2022 a Sasso Pisano, paese del bacino geotermico tra Volterra e Castelnuovo Val di Cecina.
Le operazioni condotte stamani, spiega una nota dell’Arma, “hanno avuto la collaborazione dei comandi territoriali di Abruzzo e Campania, dei funzionari di Eurojust e della polizia albanese”. Gli arrestati sono accusati anche di porto abusivo di armi e contraffazione di targhe. “L’operazione, denominata Kanun – proseguono i carabinieri – è il rutto di un intenso lavoro condotto dal nucleo investigativo pisano e coordinato dalla procura per fare luce sull’omicidio premeditato da uno degli albanesi indagati, che per vendicare la morte del fratello (secondo un rito del codice consuetudinario albanese, appunto il ‘Kanun’) ha assoldato, nel Napoletano, un gruppo di fuoco italiano per uccidere la vittima, attraverso una vera e propria esecuzione in strada. L’albanese ucciso fu attirato nel piccolo borgo della provincia di Pisa con una trappola resa possibile anche grazie a un basista, connazionale del mandante”.
La vittima, Elson Kalaveri, 36 anni, albanese di Thumana, abitava nella provincia di Siena, aveva procedimenti penali aperti per sfruttamento della prostituzione. In Albania fu arrestato nel 2014 per l’omicidio di un vicino di casa ma si difese dicendo di aver agito per legittima difesa. Il 18 agosto 2022 fu attirato in un agguato a Sasso Pisano, al tramonto, appena fuori dall’abitato, nei campi di fumarole, i getti spontanei di gas dal sottosuolo. Era in un’auto ferma, al posto del passeggero, quando gli vennero sparati dei colpi di pistola, frontalmente, tutti diretti contro di lui. Furono
stimati 15 spari. Il conducente che lo aveva portato sul posto, pure lui albanese, non rimase ferito ma guidò la vettura fino al paesino fermandosi davanti alla pizzeria del circolo, poche
centinaia di metri, per cercare aiuto. Gli avventori tentarono di soccorrere il 36enne mentre i sicari fuggivano su una vettura.