La piaga del bracconaggio, in particolare quello della fauna ittica protetta, è presente in Abruzzo da almeno 20 anni. La nostra regione terra di conquista per gente senza scrupoli proveniente in particolare dalla Campania, ma anche dai Paesi dell’Est, che organizza vere e proprie spedizioni sia sulla costa che sulle aree interne
Polpi, granchi e ricci, ma anche, e soprattutto, anguille di vetro, una specie rara presente nei nostri fiumi, che viene prelevata anche in tenera età per poi essere allevata a scopi alimentari. Per contrastare questo fenomeno, a supporto di Carabinieri Forestali e presto anche della Guardia Costiera con una specifica convenzione, la Guardia Civile Ambientale che opera in Abruzzo da 5 anni con una convenzione con la Regione Abruzzo. Un esercito di volontari che svolge una preziosa attività di controllo, appostamento e segnalazione. Solo nel 2022 sono state denunciate alle Autorità ben 25 persone. In questo week end incontro con la popolazione in Piazza Salotto a Pescara per illustrare e promuovere la propria attività: “La piaga del bracconaggio non è purtroppo da sottovalutare – ci spiega Lugi Di Benedetto Vice Presidente della Guardie Civili Ambientali Abruzzo – dal nostro insediamento molto è stato fatto e l’Abruzzo, finalmente, non è più terra di conquista indiscriminata, ma le sanzioni non bastano perché queste persone non si preoccupano certo di pagare le multe, grazie ad una legge specifica, abbiamo la possibilità di denunciare oltre che segnalare alle Autorità Giudiziarie.” Un supporto, soprattutto di natura culturale, quella della Federazione Ornicoltori Italiani che opera a braccetto con le Guardie Civili Ambientali, in particolare per la tutela delle specie rare di uccelli, molte delle quali presenti in Abruzzo, il Presidente Nazionale Antonio Sposito “Non abbiamo dotazioni di controllo, ma possiamo svolgere un prezioso lavoro di promozione e sensibilizzazione, specie nelle scuole, per contrastare un fenomeno che per noi è una barbarie.”