La città in forte apprensione anche se le notizie diffuse oggi sono rassicuranti per i nove militari feriti del 9° Reggimento Alpini di stanza all’Aquila su 14 in totale coinvolti, di cui 4 abruzzesi. Tre sono rimasti feriti in modo più serio ma non sono in pericolo di vita
È’ accaduto nel tardo pomeriggio di ieri in Kosovo dove, come già riferito, i militari del contingente Kfor stanno operando da gennaio in una missione di pace ma la notizia si è diffusa subito in città dove il 9° Reggimento della brigata alpina Taurinense è molto amato per le sue attività a sostegno della città. Gli Alpini hanno riportato fratture e ustioni perché colpiti da molotov e altri dispositivi incendiari, uno è stato portato in ospedale in elicottero a Skopje perché gli sarebbe esploso un molotov vicino alla caviglia ma le condizioni per fortuna non sono serie.
Il contingente Kfor con i militari italiani era intervenuto a Zvecan per disperdere i dimostranti serbi che stavano manifestando dinanzi alla sede del Municipio locale per protestare contro l’insediamento di nuovi sindaci di etnia albanese. Zvecan è uno dei quattro maggiori comuni del nord del Kosovo a maggioranza serba alla cui guida sono stati eletti il 23 aprile scorso nuovi sindaci di etnia albanese a causa del boicottaggio elettorale dei serbi.
Si registra intanto la posizione del presidente dell’associazione culturale Rilindja Duli Salihi che vive all’Aquila che ha espresso a nome di tutta la comunità kosovara dell’Aquila, la più profonda solidarietà e vicinanza agli Alpini del IX Reggimento L’Aquila.
“Voglio ricordare – ha detto – che l’Italia, sin dal 1991, è sempre stata presente in tutte le missioni militari internazionali umanitarie di stabilizzazione e di pace avvenute nei Balcani, conflitti determinati dal processo di disgregazione della Repubblica Jugoslava, le più drammatiche sono state la guerra Serbo-Bosniaca e quella del Kosovo”. Missioni che hanno l’obiettivo di ristabilire l’ordine e la pace.