I 54.762 casi di Covid individuati in Italia nelle ultime 24 ore hanno fatto segnare un nuovo record dall’inizio della pandemia. Anche l’Abruzzo peggiora con i 772 casi di Natale: è record nel Teramano
“La variante Omicron è decollata in Abruzzo e circola rapidamente. Ora è responsabile del 40-50% dei positivi: nel giro di dieci giorni siamo passati dal primo caso a centinaia di casi”. Lo dice all’ANSA Liborio Stuppia, direttore del laboratorio di Genetica molecolare – Test Covid-19 dell’università ‘d’Annunzio’ di Chieti, struttura che si occupa del processamento dei tamponi del Chietino e del sequenziamento per le province di Pescara e Chieti. “Quando la variante Alfa (prima chiamata inglese, ndr) si impose sul nostro territorio – sottolinea l’esperto – ci volle almeno un mesetto. Ora, invece, la Omicron corre velocissima. Io sono impressionato da questa rapidità”.
Ufficialmente sono 14 i casi confermati con il sequenziamento: quattro individuati dal laboratorio universitario e dieci dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo (sei nell’Aquilano e quattro nel Teramano). Ma i casi reali, considerato che gli strumenti disponibili consentono di individuare la presenza della variante anche prima del sequenziamento, sono ormai centinaia. Solo oggi, nel laboratorio diretto da Stuppia, ne sono stati individuati oltre 70, che in base alle stime dovrebbero arrivare ad un centinaio a fine giornata, pari a circa la metà dei positivi odierni.
Da 5.596 tamponi molecolari è risultato positivo il 12,9% dei campioni. Il Teramano, con 303 nuovi positivi, registra il dato più alto da quando, quasi due anni fa, è esplosa la pandemia. Per l’Abruzzo il dato odierno è il più alto del 2021 e il quarto più alto di sempre.
In aumento anche i ricoveri: il tasso di occupazione dei posti letto sale al 10% per le terapie intensive ed è al 10% anche per l’area medica, a fronte di soglie da zona gialla rispettivamente del 10 e del 15%. L’incidenza settimanale dei contagi per centomila abitanti sale a 271 (soglia limite 50).
A livello provinciale, il territorio più colpito è al momento il Teramano: con 314 nuovi casi, dato più alto di sempre, l’incidenza settimanale schizza al valore record di 336. Segue il Pescarese, pure in velocissimo peggioramento: 208 nuovi casi e incidenza a 297. Il solo capoluogo adriatico è la località abruzzese con più nuovi casi, 79; l’incidenza in città è a 305. Peggiora anche l’Aquilano, che registra 105 nuovi casi e un’incidenza settimanale pari a 236, dato più alto dell’anno. Chiude il Chietino, con 72 nuovi casi e incidenza a 205.
Nonostante il giorno di festa ieri nuovo record di test rapidi: ne sono stati eseguiti 29.960. Non si era mai arrivati a numeri così elevati. Per tutta la giornata, d’altronde, le farmacie sono state prese d’assalto con code lunghissime in tutto l’Abruzzo.
Un quadro in rapido peggioramento così come conferma la Cabina di Regia nel verbale del 24 dicembre citato nell’ordinanza del Ministero della Salute che ha prorogato per altri 15 giorni, a cominciare dal 27 dicembre, la zona gialla per Friuli Venezia Giulia e Calabria.
A partire da domani potrà essere somministrato il booster sia ai ragazzi di 16 e 17 anni sia a quelli con elevata fragilità tra i 12 e i 15 anni.
Da ieri, intanto, sono entrate in vigore, dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale, le nuove regole individuate dal governo per limitare la diffusione del contagio. Niente feste in piazza e discoteche chiuse fino al 31 gennaio, niente più caffè al
bancone per i non vaccinati. Dal 10 gennaio scatta l’obbligo del pass rafforzato per accedere, tra gli altri, a musei e luoghi di cultura, palestre, piscine e sport di squadra, centri benessere, terme, parchi tematici e di divertimento, sale gioco bingo, scommesse, casinò. Novità anche per i viaggiatori che arrivano in Italia e risultano positivi al test. Il Dl stabilisce, infatti, che spetta a loro farsi carico delle spese relative all’isolamento fiduciario.
Per quanto riguarda la scuola, infine, toccherà alla Struttura commissariale fornire mascherine FFp2 e FFp3 al personale delle scuole dell’infanzia e di quegli istituti dove ci sono alunni esentati dall’utilizzo dei dispositivi di protezione. E’ quanto prevede il decreto legge, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, in materia di “proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia”. L’articolo 16 stabilisce infatti che il
commissario provvede alla fornitura dei dispositivi “al personale preposto alle attività scolastiche e didattiche nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole dell’infanzia e nelle scuole di ogni ordine e grado, dove sono presenti bambini e alunni esonerati dall’obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie”.