Michele Faiers, 66 anni, uccisa nello scorso ottobre a Casoli, sarebbe stata colpita da nove coltellate tra la schiena e sul torace, con susseguente choc emorragico: è quanto emerge dall’autopsia sul corpo della donna trovato lo scorso primo novembre nel suo casolare in contrada Verratti; l’abitazione è stata dissequestrata dal procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio. Del delitto è accusato il convivente della donna Michael Whitbread, 74 anni, fuggito in auto in Inghilterra dove è stato arrestato.
L’autopsia è stata eseguita del medico legale Pietro Falco all’ospedale di Fermo. La donna sarebbe stata uccisa dopo un ultimo litigio mentre si trovava distesa a letto. I colpi sono stati sferrati dall’alto verso il basso: la Faiers ha cercato di difendersi, tanto da avere ferite sull’avambraccio e alle mani, forse per tentare di fermare le coltellate. Uno dei fendenti è stato fatale perchè le ha rotto una costola che ha perforato il polmone e reciso l’aorta toracica, provocando lo choc emorragico. All’esame irripetibile hanno preso parte anche il dottor Viscardo Murri, quale consulente medico dell’indagato, e il suo difensore d’ufficio Massimiliano Piacentino Sichetti. Le conclusioni della perizia entro 90 giorni.
Durante l’esame sono stati prelevati anche reperti biologici e istologici, nonché della materia sotto le unghie della vittima affidati ai carabinieri per le analisi scientifiche. L’omicidio è stato fatto risalire alla notte tra il 28 e 29 ottobre scorsi.
L’indagato, accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dal rapporto di convivenza, ha negato qualsiasi addebito sostenendo di essere tornato in Inghilterra per fare visita ai familiari e di avere pronto il biglietto per tornare in Italia. Il 7 dicembre si terrà la seconda udienza, dinanzi ai giudici di Londra, per la richiesta di scarcerazione. Il 26 febbraio 2024 invece si terrà l’udienza per discutere l’estradizione chiesta dalla procura di Lanciano.