“Ministro per caso apre bocca e gli da fiato” così risponde Lucio Gaspari, figlio del già Ministro Remo scomparso nel 2011, alle dichiarazioni in conferenza stampa di Carlo Calenda che ha definito l’attuale manovra finanziaria ‘inguardabile’ aggiungendo che ‘sembra una manovra scritta da Remo Gaspari’.
“Mio padre è stato un servitore dello Stato , 10 volte deputato e 16 volte Ministro, uno degli esponenti più amati della Democrazia Cristiana, colui che ha realizzato il miracolo economico dell’ Abruzzo” sottolinea Lucio Gaspari. “Non è la prima volta che Calenda dice sciocchezze, spesso lo fa se non altro per cullare il suo ego, ma questa volta l’ha detta davvero grossa criticando con disprezzo questa manovra (dopo essersi offerto ripetutamente alla Meloni senza ottenere risultato) e insinuando una correlazione tra incompetenza e mio padre Remo. Eppure, nella sua consueta retorica, Calenda dice sempre di non voler fare polemiche né critiche ma solo proposte costruttive: peccato che alle parole, serietà vorrebbe seguissero i fatti”. Motivo per cui “reputo squallido insultare chi non c’è più, un vero leader questo lo sa e non si abbasserebbe mai a offendere chi non ha modo di poter controbattere. Del resto, ritengo che mio padre Remo un Calenda lo avrebbe considerato per come giustamente la sua fisionomia suggerisce: lo studente un po’ pingue, un po’ nerd, preso di mira dai compagni di classe che tra compassione e viscerale fastidio si rivolgono a lui con un simpatico scappellotto in testa”.
“Piuttosto -prosegue Gaspari- vada a rileggersi, il Signor Calenda, cosa ha scritto Napolitano durante la Commemorazione tenutasi alla Camera dei Deputati e di che tono sono stati gli interventi dei deputati nel corso della discussione. In ogni incarico ministeriale, Remo Gaspari ha lasciato tracce oggettivamente proficue e ancora oggi viene ricordato con considerazione e ammirazione. Calenda il Ministro per caso – conclude Lucio Gaspari – dal momento che intende parlare di economia dicendosi esperto, dovrebbe magari leggersi anche le pubblicazioni scientifiche di economisti italiani e stranieri che hanno studiato le ragioni del miracolo economico della Regione Abruzzo. Ma sarà evidentemente impegnato a leggersi ancora i libri di storia della Roma antica con la stizza di chi all’uva, pur cercando di saltare, non è arrivato”.