Cinque anni di lotte e vertenze finalmente c’è un risultato: sono stati definiti illegittimi anche in Cassazione i licenziamenti di alcuni ricercatori e ricercatrici della Intecs, rappresentati dall’avvocato della Cgil Francesca Ramicone riuscita a smontare la tesi dell’azienda, definita dal sindacato “prova di visione”. Azienda come si ricorderà poi fallita
Purtroppo, però, nonostante le sentenze il danno arrecato ai lavoratori è irreparabile e questi non riusciranno, a causa del fallimento e dei debiti ingenti dell’azienda, a recuperare le somme loro riconosciute dalla giustizia. Quindi l’invito alle istituzioni affinché “non permettano più a soggetti imprenditoriali così di entrare in città e creare queste situazioni”.
I 70 ricercatori furono licenziati nel dicembre del 2017 dall’azienda. Intecs nel 2017, appunto, ha deciso di chiudere il centro di ricerca e sviluppo dell’Aquila. Tornando indietro nel tempo, nel 2011 Intecs acquisì Tecnolabs; nel 2014 Intecs spa si scinde in due compagnie, una virtuosa e l’altra già nata in sofferenza economica. Nel 2016 vista la situazione inizia un confronto con le istituzioni. Si cerca un percorso con la space economy ma nulla di fatto e poi il licenziamento che per i lavoratori non ha neanche seguito le procedure di legge. I giudici hanno dato ragione alla fine ma rimane l’amaro in bocca per la sorte di ben 70 famiglie.