Slitta la prima seduta di chemioterapia in carcere per Matteo Messina Denaro: era tutto pronto nella stanza dove sarà curato, proprio di fronte alla sua cella in modo da limitare potenziali contatti con altri detenuti, ma all’ultimo momento il boss avrebbe richiesto un ulteriore intervento del medico
In carcere è, quindi, tornato il professor Luciano Mutti, primario del reparto a gestione universitaria dell’ospedale de L’Aquila, che lo ha visto oggi per la seconda volta. Secondo quanto si è appreso, sono ancora in corso di approfondimento da parte dei medici del reparto di oncologia dell’ospedale dell’Aquila le valutazioni di documentazione medica in possesso del paziente, risultati di nuovi esami e ulteriori verifiche per
stabilire, a questo punto, quando effettuare la somministrazione di chemioterapia.
Il boss ha rinunciato a presenziare al processo in videoconferenza dal carcere de L’Aquila. Messina Denaro ha rinunciato a collegarsi in videoconferenza dal carcere de L’Aquila, dov’è detenuto, con l’aula bunker del carcere Malaspina di Caltanissetta, dove si sta svolgendo il processo in cui è imputato come mandante delle stragi di Capaci e via D’Amelio. Lo ha comunicato il presidente della Corte d’Assise d’appello. Sarebbe stata la prima volta in un’aula giudiziaria dell’ex latitante. L’udienza è stata poi rinviata al 9 marzo “per consentire al difensore di essere presente”: uno dei due difensori d’ufficio del boss, l’avvocato Salvatore Baglio, ha comunicato di avere ricevuto una delega orale dal difensore di fiducia nominato da Messina Denaro, la nipote Lorenza Guttadauro e ha chiesto i termini a difesa. “Che collabori lo speriamo tutti, ma nessuno di noi può saperlo. È depositario di conoscenze sulla stagione stragista del ’92 e ’94 ancora oggi non sondate e sconosciute da altri collaboratori”, ha detto il procuratore generale di Caltanissetta, Antonino Patti, al termine dell’udienza.