A vincere il primo premio di ‘TartufiAMO’, il contest culinario con in gara gli studenti degli istituti alberghieri abruzzesi, nell’ambito della seconda Fiera internazionale dei Tartufi d’Abruzzo al parco del Castello dell’Aquila, è stata, con 147 punti, la squadra composta da Sara Molini e Silvia Ghizzoni, dell’istituto alberghiero ‘Leonardo da Vinci’ dell’Aquila. Oggi gran chiusura di evento con buyer da 14 nazioni
Il piatto preparato dalle due ragazze è un dolce, chiamato “trio dei boschi”, una rivisitazione di un classico tradizionale, un pan dell’orso con ganache al cioccolato e tartufo e profumo di ratafia in abbinamento ad una ratafia praesidium. A valutare le squadre in gara la giuria di esperti, che ha dato voti da 1 a 5 ad ogni piatto presentato in abbinamento con un vino, composta dallo chef aquilano William Zonfa, dallo chef Alessandro Miceli, ambasciatore del tartufo abruzzese nel mondo, da maestro pasticciere pescarese Federico Anzellotti, dalla chef di Avezzano Ivana De Gasperis, dal vice presidente dell’Associazione Cuochi della Provincia di L’Aquila, dal vice presidente della Regione Abruzzo, con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, dall’ambasciatore dell’Associazione nazionale città del vino Tito Cieri e lo chef influencer abruzzese Davide Nanni.
Sul palco anche il direttore generale di Arap, Antonio Morgante, e il responsabile dell’internazionalizzazione dell’Arap, Romeo Ciammaichella.
Il primo premio del contest è una borsa di studio in denaro del valore di 1.000 euro, per la squadra, equamente divisa 500 per la sala e 500 per la cucina, oltre a uno stage di due settimane presso il ‘Ristorante Amuni’ dello chef Miceli a Dubai. Parteciperanno allo stage anche le squadre classificate dal secondo al quarto posto, sulle otto partecipanti: l’Istituto alberghiero Di Poppa-Rozzi di Teramo, l’istituto alberghiero di De Cecco di Pescara, e una seconda squadra dell’istituto alberghiero Da Vinci, per un totale di 8 ragazzi e ragazze.
“Portate in alto i valori del nostro Abruzzo – ha commentato il vicepresidente Imprudente -, e portate avanti i valori della vostra terra dove state maturando professionalmente. Il progetto di coinvolgere le scuole alberghiere è nato un anno fa nel corso della prima fiera internazionale del tartufo, e promuovere tramite i giovani le eccellenze dell’Abruzzo e la nostra terra che è una terra fantastica ma ancora poco conosciuta. E siamo arrivati oggi qui dopo un concorso social con una giuria di assoluto rispetto a dare merito e valore alle nuove generazioni che sapranno valorizzare la nostra regione anche all’estero”.
Hanno commentato emozionate le due vincitrici: “Non ci aspettavamo la vittoria, elaborare il piatto è stato complesso, abbiamo lavorato tanto insieme ai professori ma siamo contentissime di come è andata” e sul futuro, partendo da questa esperienza “speriamo di poter imparare tanto a Dubai, di crescere professionalmente e umanamente. E che questo sia l’inizio per poter viaggiare, girare il mondo e portare avanti la nostra passione”.
Questi i piatti delle squadre classificate dal secondo al quarto posto: la squadra dell’Istituto alberghiero Di Poppa-Rozzi di Teramo, che ha proposto una bavarese al cioccolato bianco aromatizzato alla liquirizia di Atri, con un cuore morbido al tartufo uncinato, e un gel allo zafferano di Navelli, e una terra alle mandorle e aggiunta di sassi d’Abruzzo, abbinato con un drink a base di bitter, vermouth e cioccolato al gin; l’istituto alberghiero di De Cecco di Pescara che ha proposto Ravioli al Montepulciano con mousse di porcini su letto di fonduta di Farindola decorato con cialde di coralli e tartufo a scaglie, abbinato con Jarno Montepulciano d’Abruzzo, e la scuola dell’istituto alberghiero Da Vinci, che ha proposto praline di torrone morbido allo zafferano dell’Aquila e tartufo con crumble alla genziana, in abbinamento con un Passito san Lorenzo Abruzzo doc.
“Perché uno stage formativo a Dubai? – ha commentato Antonio Morgante, direttore generale dell’Arap – La risposta è che nella metropoli emiratina ci sono i migliori ristoranti di ogni paese del mondo, è una piattaforma globale che offre il meglio di tutte tradizioni culinarie. Pertanto questa esperienza sarà una palestra eccezionale per i nostri ragazzi e futuri interpreti della cucina abruzzese. Anche da queste iniziative passa l’ambiziosa strategia di internazionalizzazione in cui è impegnato il sistema regionale, a beneficio in questo caso delle piccole e medie imprese dell’agrifood, e di tutto l’Abruzzo, in termini di occupazione e benessere diffuso”.
“L’interesse dei buyer arrivati qui a L’Aquila è altissimo, non solo per i tartufi, ma anche per tanti altri prodotti made in Abruzzo, come formaggi, olio, patate, carote, aglio nero. I contratti per numero e volume di affari non si possono per ora quantificare, si è alla fase della determinazione di un prezzo di massima, la trattativa vera e propria, privata, si avrà in una fase successiva, ma già da oggi partiranno prodotti in importanti mercati nel mondo”.
A tirare le somme della due giorni di fitti b2b tra una sessantina di aziende abruzzesi dell’agrifood e 14 buyer internazionali, che si sono svolti venerdì e sabato nell’ambito della seconda Fiera internazionale dei tartufi d’Abruzzo, in scena al parco del Castello dell’Aquila fino a questa sera, è Paola Marchetti, export innovation manager, che ha coordinato e facilitato gli incontri. I buyers internazionali, operanti in mercati strategici a livello globale, hanno incontrato gli imprenditori abruzzesi nel vicino circolo tennis Beppe Verna, e hanno potuto apprezzare e assaggiare la vasta gamma di prodotti, non solo il tartufo abruzzese nelle sue nove varietà esposte e vendute nel mercato della fiera.
Questi i nomi dei buyers: Simon Ferrer, per la Spagna e per il Messico, Maroud Gebrael, Christian Daou e Zarmig Halladijan per Quatar, Faraj Al Faraj per la Giordania, Michelangelo Satriano e Dario Babic, per la Bosnia Erzegovina, Anna Maria D’Andrea, per il Venezuela, Tom Molin, Anne Marie Federlov e Maria Linderberg per la Finlandia, Mjnia Smitran, Stefano Bassanese e Titiana Praca per l’Arabia Saudita.
“È la prima volta che vengo in Abruzzo – commenta Zarmig Halladijan -, e sono onorata di essere in una terra così bella e ricca di sorprese, dove ci si sente subito a casa. I prodotti che abbiamo trovato nella fiera sono di altissima qualità, e i prezzi non sono così alti. Molti di essi sono adatti per i mercati arabi a cominciare dal tartufo, ma non solo”.
Spiega a sua volta Tom Molin: “la mia attività riguarda in particolare da oltre trent’anni il vino, e ho già curato l’export del Montepulciano abruzzese, ma in questa occasione sono stato colpito in particolare dal tartufo abruzzese. Fino ad ora conoscevo solo quello piemontese, e da lì infatti lo acquistavamo. Qui ora sto già trattando per importanti contratti di fornitura, per circa 50 ristoranti di fine dining in Finlandia, che utilizzano bianchi e neri pregiati”.
Per quanto riguarda invece il mercato di Spagna e Messico, commenta Simon Ferrer, “la mia presenza qui è ovviamente incentrata sul tartufo – spiega il buyer -, e ci sono davvero molte occasioni di business, ma ho trovato anche altri prodotti davvero interessanti, che mi sono stati illustrati nella loro qualità e peculiarità mi sono state illustrate dalle imprese, come la pasta, i dolci. In spagna si raccoglie il tartufo nero e c’è dunque più competizione, per l’export del made in Italy, la Spagna non ha però il tartufo bianco. In Messico invece puntiamo sulle salse tartufate e altri prodotti a lunga conservazione, piuttosto che sul prodotto fresco, più problematico per le distanze e le difficoltà logistiche per il trasporto”.
Paola Marchetti ha evidenziato, al termine degli incontri che “molto apprezzato dai buyers è stato anche il packaging, in termini di eleganza, adeguatezza alle norme che presiedono all’export e per innovazione, un elemento centrale per competitività e la conquista di nuovi mercati, con clientela molto esigente”.
Commenta Romeo Ciammaichella, responsabile internazionalizzazione di Arap “il bilancio è estremamente positivo, molti contratti di fornitura grazie a questi serrati incontri in questi due giorni sono già ad un passo dalla firma l’internazionalizzazione è tra i principali obiettivi di questa fiera, in continuità con le azioni già portate a compimento a Dubai, a Bruxelles, in Arabia Saudita, ad Helsinki, a Palma di Maiorca e fino al 20 novembre scorso, in Bosnia Erzegovina. La strada intrapresa è quella giusta e a dirlo sono i numeri e fatti concreti”.