Con un’interrogazione urgente “sul rischio per la pubblica incolumità, in modo particolare dei bambini, per il filo spinato in uno degli accessi della ex stazione ferroviaria concessa all’ICRANET di Pescara” il gruppo consiliare del Pd si domanda il senso di tale scelta ma soprattutto sollecita l’immediata rimozione
“Signor Sindaco, colleghi Consiglieri…”: inizia così l’interrogazione del Pd a Pescara a firma di Marco Presutti sul filo spinato all’ingresso dell’ICRANET. “Numerosi cittadini hanno segnalato alla nostra attenzione una situazione davvero incomprensibile e foriera di pericoli per l’incolumità delle persone e in modo particolare dei bambini. Da qualche tempo, al di sopra di un basso cancelletto posto di fronte a un ingresso laterale della ex stazione ferroviaria concessa all’ICRANet, International Center for Relativistic Astrophysics Network, è stato posto del filo spinato (come si può vedere nelle foto scattate il 4 aprile ) formando delle volute irregolarmente circolari, a circa un metro d’altezza, e dunque potenzialmente pericoloso per i cittadini e soprattutto per i bambini, che potrebbero facilmente ferirsi toccando tale recinzione, che non si comprende in base a quale principio, e per fare fronte a quale esigenza, sia stata installata. La pericolosità è accentuata dal fatto che tale recinzione, oltre a essere posta in basso, si trova in un’area di fronte alla biglietteria delle autolinee in piazza della Repubblica e alle fermate degli autobus extraurbani, in quanto tale frequentata quotidianamente da migliaia di persone. L’uso del filo spinato che rientra nella categoria dei cosiddetti offendicula secondo la Corte di Cassazione (Sez. IV, sentenza n. 14519 del 15 aprile 2010) “va ricollegata alla causa di giustificazione dell’esercizio di un diritto: quello della difesa preventiva del diritto stesso, di natura patrimoniale o personale. Affinché, però, la difesa del diritto mediante il ricorso agli offendicula possa ritenersi consentita, occorre che gli stessi non siano – di per sé e per loro stessa natura – idonei a cagionare eventi di rilevante gravità, come le lesioni personali o la morte di colui che il diritto protetto aggredisce. Se, invece, si tratta di strumenti che abbiano un’intensa carica lesiva e siano, dunque, idonei a cagionare conseguenze dannose all’incolumità personale, occorre – per l’applicazione della causa di giustificazione di cui all’art. 51 c.p. – effettuare, anzitutto, un giudizio di raffronto e di proporzione fra il bene difeso ed aggredito e quello offeso ed, altresì, accertare se la presenza degli offendicula era stata debitamente segnalata ed evidenziata, in modo che l’aggressore potesse e dovesse conoscere il pericolo al quale volontariamente si esponeva”.
Sulla base di queste premesse e anche considerando che per quanto concesso all’ICRANet l’immobile della ex stazione resta una proprietà del Comune di Pescara, si chiede all’Amministrazione comunale:
– Se l’ICRANet abbia comunicato all’Amministrazione l’intenzione di apporre il filo spinato al di sopra del menzionato cancelletto e per quale rilevante esigenza di difesa si sia resa necessaria questa installazione;
– Se l’Amministrazione abbia condiviso e autorizzato tale installazione;
– Se l’uso del filo spinato in tale contesto e in tal modo sia legittimo alla luce delle norme e della giurisprudenza, e in modo particolare se sia idoneo a causare lesioni a danno dei cittadini, in modo particolare dei bambini, e se la presenza di tale insidia sia stata segnalata in modo adeguato a garantire l’incolumità degli utenti di piazza della Repubblica e della fermata delle autolinee extraurbane;
– Alla luce di tutto quanto sopra richiamato, per quale ragione l’Amministrazione non è intervenuta per tutelare l’incolumità dei cittadini e cosa intende fare a questo punto.