Ha mosso i primi passi intorno alle 17, da Piazza Sacro Cuore, la fiaccolata per portare tra la gente d’Abruzzo la voce resistente del popolo iraniano e delle sue coraggiose donne. A piazza Salotto una sorta di mostra con a terra le fotografie dei martiri della rivolta: la manifestazione è stata organizzata insieme dai Comuni di Pescara, Montesilvano e Spoltore
Un pomeriggio di riflessione e solidarietà voluto dall’Associazione Donne Democratiche Iraniane che vivono in Italia, simpatizzante della Resistenza Iraniana. Un modo per conoscere meglio e più da vicino storie, volti, morti e il senso di una rivolta popolare per la libertà e la democrazia di cui il mondo intero parla. Un corteo aperto a chiunque volesse prendervi parte e così è stato: chi era a passeggio ha potuto avvicinarsi, ascoltare queste donne così tenacemente testimoni di atrocità inconcepibili per chi come noi ha diritti e libertà.
L’Associazione ha ringraziato tutti coloro che anche al costo della vita sono scesi e tuttora sono presenti nelle piazze iraniane: in particolar modo le donne che sfidano la dittatura clericale ben sapendo la fine alla quale anche gesti innocenti e semplici le condannano.
In Iran tornano a divampare le proteste, a 40 giorni dall’esecuzione di due giovani dimostranti, Mohammad Mahdi Karmi e Mohammad Hosseini, dopo che per alcune settimane le manifestazioni erano diminuite. Lo riporta Bbc Persian. I video pubblicati sui social hanno mostrato manifestazioni ieri sera e nella notte a Teheran, Arak, Isfahan, Izeh nella provincia di Khuzestan e Karaj. I dimostranti hanno urlato slogan contro il leader della Repubblica islamica, Ali Khamenei, e ne hanno augurato la morte. In alcune città i manifestanti hanno appiccato il fuoco e bloccato le strade.
Ovunque in Italia, da Napoli a Torino passando appunto per Pescara, si accoglie il dolore misto a rabbia di queste donne alle quali ogni giorno viene negato un diritto quasi le si volesse annullare e cancellare. e donne iraniane hanno partecipato sia alle proteste dell’Onda verde del 2009, sia a quelle del 2019 contro la crisi economica. Ma oggi sta succedendo qualcosa di nuovo. Sono loro ad avere innescato la rivolta, mettendo al centro della lotta i temi femministi. Il rifiuto dell’obbligatorietà del velo, la lotta contro la polizia morale e la discriminazione di genere sono diventate le forze trainanti di un movimento più ampio che si batte contro la tirannide, la crisi economica, la corruzione, l’oppressione delle minoranze. In questi cortei ci sono donne giovani, anzi giovanissime, e adulte, ragazze delle scuole ma anche uomini.