E’ un grande corridore Juan Carrito, l’ orso di tre anni e 130 chili che macina chilometri tra i paesi di montagna abruzzesi
Gli piace aggirarsi nei centri abitati, fare scorribande in pollai, scantinati e cassonetti della spazzatura alla ricerca di cibo, non ha paura dell’uomo e non si è mai mostrato aggressivo. Avevano provato ad allontanarlo, principalmente per la sua sicurezza, ma è tornato. La socrsa sera è stato avvistato sul corso principale di Pizzoferrato, a una trentina di chilometri dalla sua zona abituale. La proprietaria di una stalla ha chiamato i carabinieri, che con le pattuglie l’hanno seguito nei suoi spostamenti nel centro abitato, prima di allontanarsi dal paese. Ha attraversato il cortile di una villetta, poi è stato visto vicino a un ristorante.
“E’ un orso non nuovo a queste incursioni, non desta nessuna paura, tranne il fastidio per gli allevatori, visto che qualcuno ha segnalato danni”, dice il vicesindaco di Pizzoferrato Francesco Di Pasquale, “prevale lo stupore e la curiosità, ma raccomando ai miei concittadini di non dargli da mangiare e non andare a caccia di foto con l’orso, perché si tratta sempre di un animale selvatico”.
M20, conosciuto come Juan Carrito, spiega il tenente colonnello dei carabinieri forestali del Parco della Majella Enrica Rapposelli, “fa parte di una cucciolata di quattro orsi, di una madre che ha sempre mostrato comportamento confidenti. Lui tra i suoi fratelli è quello che ha mostrato sempre meno timore dell’uomo. C’è ad esempio un filmato in cui gioca con un cane. E questo ha sempre richiesto un grande lavoro per la sicurezza dei cittadini ma anche per disincentivare i comportamenti illeciti che possano mettere in pericolo l’animale”. Ci sono state due “traslocazioni”, per riportarlo in natura. La prima volta nei suoi luoghi d’origine nel Parco nazionale d’Abruzzo, cui è seguito un breve periodo di letargo. La secondo a marzo di quest’anno quando l’orso è stato portato in una zona montuosa del Parco nazionale della Majella. Ha passato 18 giorni tra le valli, cibandosi di erba, tuberi e formiche, percorrendo 150 km: gli esperti del parco avevano sperato di recuperare comportamenti e atteggiamenti che lo restituissero alla vita selvatica. Invece no. Juan Carrito è stato di nuovo attratto dalla vita di paese, avvistato a Pescocostanzo, Rivisondoli e poi a Roccaraso. Evidentemente si è spostato ancora nei boschi, senza cambiare abitudini.
La scorsa sera, raccontano alcuni testimoni, ha razziato due capre in una fattoria fuori Pizzoferrato, poi l’incursione in centro, fotografato dagli abitanti. I video di Juan Carrito, riconoscibile dal collare satellitare giallo, hanno preso a girare sui social, in molti hanno commentato che “è il benvenuto”.