Si farà una perizia psichiatrica per stabilire se Roberto Salute era in grado di intendere e volere quando, il 18 gennaio scorso, sferrò due coltellate all’addome alla moglie Marina, presentandosi poco dopo ai Carabinieri per costituirsi
Mentre la donna finì in ospedale in prognosi riservata. Il fatto accadde a Torrevecchia Teatina, nella villetta in cui i coniugi vivevano. Salute, difeso dall’avvocato Stefano Sassano, è stato ammesso al rito abbreviato condizionato alla perizia che il gup Andrea Di Bernardino oggi ha affidato al dottor Giuseppe Cimini: la perizia va depositata entro il primo settembre, il 7 è stata fissata l’udienza di discussione. Le operazioni peritali sono già iniziate con l’acquisizione del fascicolo. Secondo una consulenza di parte, la sera in cui si verificò l’accoltellamento, Salute era totalmente incapace di intendere e volere, in preda a gravi patologie che in quel momento ne hanno completamente annullato la capacità di intendere e di volere. Sempre oggi dinanzi al Gup la moglie Marina, che ha lo
stesso cognome, assistita dall’avvocato Laila Tammaro, si è costituita parte civile e chiede un risarcimento dei danni di 200 mila euro. A rappresentare la pubblica accusa il procuratore capo facente funzioni, Lucia Campo, titolare dell’inchiesta fin da quella drammatica notte. Roberto Salute dopo essersi
costituito ai Carabinieri, era stato raggiunto da una ordinanza di custodia cautelare in carcere, successivamente ha ottenuto gli arresti domiciliari: nei suoi confronti l’accusa è di tentato omicidio con l’aggravante dei futili motivi dettati dalla gelosia.