“Denunciare, denunciare e ancora denunciare” questi gli appelli delle donne vittime di aggressione
Oggi 25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, abbiamo deciso di ripercorre la storia di Giusy Montecchia che il 22 febbraio del 2019 fu colpita con 14 coltellate sul lungomare di Tortoreto dall’uomo che non voleva chiudere la relazione con lei. Ma Giusy non ha mai mollato rimanendo per mesi tra la vita e la morte in una stanza del reparto di rianimazione dell’ospedale Mazzini di Teramo.
“Sono una sopravvissuta, sicuramente una donna più forte ma che oggi ha paura di tutto”, ha dichiarato al quotidiano, il Centro. “Non mi sarei mai aspettata che potesse accadermi una cosa del genere, che lui potesse fare una cosa come questa. Era una persona incapace di uccidere anche una formica. Da sopravvissuta ho imparato ad osservare tutto quello che mi circonda, a percepire ogni piccola cosa, alle donne dico di non arrendersi mai, di non tralasciare nessuna percezione, anche piccola e di parlare perché comunque vadano le cose non si resta mai sole.” Una storia molto forte che per fortuna Giusy può raccontare e deve servire da monito per tutti e proprio oggi in Cassazione si discute il ricorso presentato da Fabiano Cistola, il 38enne operaio di Corropoli, che quella mattina di tre anni tentò uccidere Giusy.