In relazione alla chiusura del traforo del Gran Sasso, intervengono i sindaci di L’Aquila e Teramo per dire no all’uso della popolazione come scudo umano nelle beghe tra la concessionaria e il Governo.
Sindaci e parlamentari abruzzesi convocati oggi alle 19 dal capo di Gabinetto del ministero Infrastrutture e Trasporti per affrontare la vicenda della possibile chiusura del traforo del Gran Sasso sull’autostrada A24. E’ quanto emerso all’Aquila durante una conferenza stampa tenuta dai sindaci dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e di Teramo, Gianguido D’Alberto, nella sede del Consiglio regionale d’Abruzzo, alla presenza di numerosi altri sindaci delle due province. Secondo quanto si è appreso, alle 18 gli stessi vertici del ministero incontreranno i rappresentanti di Strada dei Parchi, Ruzzo Reti Spa e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, soggetti finiti sotto processo per presunto inquinamento delle falde acquifere in seguito all’inchiesta della Procura di Teramo. Gli amministratori confidano che nell’odierna riunione si possa trovare una soluzione.
La paventata chiusura del traforo sembra avviarsi verso un epilogo positivo, ma la questione relativa alla sicurezza dell’acqua del Gran Sasso è tutt’altro che chiusa, come si evince dalle parole pronunciate dai sindaci di L’Aquila, Pierluigi Biondi, e Teramo, Gianguido D’Alberto:
“Alla chiusura del traforo ormai non crede più nessuno – dice il sindaco Biondi – ma è inaccettabile e gravissimo che la popolazione venga utilizzata come scudo umano nelle beghe tra la concessionaria Strada dei Parchi e il ministero delle Infrastrutture”.
Le affermazioni sono arrivate a margine della conferenza stampa sulla chiusura del traforo del Gran Sasso, sull’A24, annunciata da Strada dei Parchi Spa per la mezzanotte del 19 maggio.
“Il traforo non chiuderà – rincara il sindaco D’Alberto – il nostro obiettivo è però mettere in sicurezza definitivamente il bene acqua che coinvolge 700000 persone. Gli interessi sia pure legittimi di altri devono essere subordinati a quelli della popolazione. Certamente la politica si è attivata tardi su una questione conosciuta da anni, ma tutti in questo momento stanno facendo la propria parte. La chiusura del traforo è immotivata, Strada dei Parchi è un attore di questa vicenda, deve mostrare senso di responsabilità e adoperarsi con tutti noi a risolvere il problema”.
Intanto arriva una nota di Strada dei Parchi
“Oggi pomeriggio e in serata non è previsto nessun secondo incontro al ministero delle Infrastrutture e Trasporti con la presenza della concessionaria Strada dei Parchi. Si va avanti così come annunciato ieri sera alla fine del tavolo tecnico tra Mit e Concessionaria. Oggi sono previsti al Mit incontri con gli altri ministeri interessati alla gestione dell’acquifero e dei Laboratori del Gran Sasso ed enti locali che il ministero ha convocato”.
Il servizio del Tg8