“La famiglia di Tommaso chiede riservatezza. Noi ci sentiamo tutelati dalla Procura dell’Aquila. Chiediamo, preghiamo tutti, di portare il massimo rispetto a questa famiglia così duramente colpita”
I legali della famiglia del piccolo Tommaso D’Agostino, deceduto a seguito dell’incidente all’asilo primo maggio a Pile, in una conferenza stampa convocata un po’ a sorpresa hanno voluto fare un punto rapido della situazione ma anche spigare alla stampa una precisa richiesta della famiglia, quella di evitare di contattarli anche attraverso amici e parenti. Gli avvocati Tommaso Colella e Katiuscia Romano hanno spiegato che i fatti sono chiari per tutti e anche la gravità della situazione.
Si è in una Fase processuale delicata , ha detto Colella, in cui cerchiamo di capire come si sono svolti i fatti ed è una parte coperta da segreto istruttorio quindi la preghiera è capire che noi non possiamo assolutamente riferire elementi sensibili.
In generale come succede per questi eventi, ha proseguito il legale, che sono drammatici vengono svolti accertamenti sul corpo del bambino meno invasivi possibile ma poi vanno svolti accertamenti su dinamica, luoghi per come erano prima e per come stati stati al verificarsi degli eventi. La Preghiera generica, ha insistito il legale, per evitare che i genitori possano soffrire altre conseguenze sfavorevoli, è rivolta a tutti per cercare nei limiti del possibile salvaguardando il diritto di informare di tenerli indenni da altre conseguenze. Si è a poche ore dal fatto, hanno spiegato, non si può chiedere a loro di interagire come invece possiamo fare noi. Per cui insomma massima disponibilità ma loro devono preservare i genitori ed essere un filtro. I legali non hanno fatto riferimenti a interviste precise e non hanno menzionato nessun organo di stampa ma l’avvocato Romano ha parlato di alcune notizie mal riportate e alla precisa domanda di un cronista sul perdono, lei ha risposto: non credo che i familiari ora stiamo pensando a questo. Come è noto sulla stampa nazionale circola da ieri una intervista al papà del piccolo Tommaso.
“In realtà – ha aggiunto Colella – non c’è da colpevolizzare nessuna condotta ma fare lo sforzo di capire cosa è accaduto. Tutte le persone coinvolte stanno soffrendo. Anche i bambini feriti stanno subendo. Evento che nessuno avrebbe voluto si verificasse, sono tutte vittime”.
Il legale sull’autopsia non si è sbilanciato. Ci diranno quale modalità e il resoconto di tutto successivamente ma la sensazione è che a breve potrà esserci il saluto a questo piccolo così sfortunato.
L’avvocato prosegue spiegando che “la famiglia non vuole rapporti con i mezzi di comunicazione, non vogliono essere ripresi dalle televisioni. Capiamo che tutti lavorano, ma desidero far capire che non vogliono essere cercati: se serve ci si può rivolgere a me, non vorrei essere frainteso – conclude Colella – ma cerchiamo di preservare la loro vita”.