A 24 ore dal settimo anniversario della tragedia dell’hotel Rigopiano oggi si torna in aula per una nuova udienza del processo in Corte d’appello, a L’Aquila
La sentenza è prevista per il 9 febbraio. Nel primo grado, a Pescara, sentenza firmata dal gup Gianluca Sarandrea e fortemente contestata dai famigliari delle vittime, vennero assolti 25 dei 30 imputati coinvolti, a vario titolo, nella tragedia in cui persero la vita 29 persone sotto le macerie dell’hotel travolto dalla valanga.
Il momento centrale della giornata di oggi è quello delle arringhe degli avvocati difensori di due ex sindaci di Farindola, Massimiliano Giancaterino (difeso da Paolo Grugnale e Vincenzo Di Girolamo) e Antonio De Vico (assistito da Raffaella De Vico). Inoltre sono oggetto dell’udienza anche le posizioni del comandante della polizia provinciale, Giulio Honorati (difeso da Di Girolamo e Marco Pellegrini) e del tecnico Andrea Marrone, incaricato dal gestore dell’hotel di seguire gli adempimenti necessari in materia di prevenzione infortuni sul lavoro. Marrone è assistito dagli avvocati Ugo Di Silvestre e Federico Bianchi. Le persone appena citate sono state tutte assolte in primo grado.
In primo grado i condannati furono cinque, tre per il cosiddetto disastro: il dirigente della Provincia, Paolo D’Incecco, il funzionario Mauro Di Blasio (3 anni e 4 mesi ciascuno) e il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta (2 anni e 8 mesi) per non aver sgomberato l’hotel. I rispettivi legali hanno già chiesto per loro l’assoluzione piena.