Da sabato la protezione civile regionale è impegnata nelle Marche per l’emergenza alluvione assieme a tante associazioni di volontariato. Marsilio a Senigallia nei luoghi del disastro
Oggi anche il direttore dell’agenzia regionale di protezione civile Mauro Casinghini è stato a Senigallia per ringraziare tutti i i volontari abruzzesi e il personale all’opera e verificare la possibilità di un eventuale potenziamento. La colonna mobile attualmente è composta da 65 unità, volontari di PC, 11 mezzi per movimento terra, 6 mezzi antincendio per la rimozione dello strato fangoso, 6 idrovore di varia portata.
Le attività sono concentrate sulla ricerca dei dispersi, sull’assistenza alla popolazione colpita, sulla pulizia delle strade e dei piani bassi degli edifici e sulla messa in sicurezza del territorio.
Il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio si è recato oggi a Senigallia per “mostrare la nostra solidarietà e sono venuto anche ringraziare le decine e decine di volontari che stanno facendo un duro lavoro qui per spalare il fango, pompare l’acqua, accatastare masserizie, portarle in discarica, fare tutto quello che è possibile per assistere la popolazione. Questi volontari sottraggono il loro tempo, vengono qui a fare una gran fatica: è la cosa cosa più preziosa che c’è nel nostro paese, nella nostra società, e io sentivo davvero il dovere come capo della protezione civile di venirli a ringraziare oltre che di portare la solidarietà ai fratelli marchigiani”.
Marsilio ha poi spiegato di “aver voluto vedere, per mettere i piedi nel fango, per capire che cosa accade in certi certe situazioni in certi momenti e credo che sia anche utile comprendere lo stato dei luoghi, per tentare di dare anche un piccolo contributo, con la prevenzione, nel costruire sistemi più resilienti, sistemi più sicuri e affrontare questa emergenza idrogeologica e colpisce la gran parte del paese e anche l’Abruzzo”.
“Bisogna fare le opere ben prima che accadono i disastri – ha proseguito – Noi stiamo spendendo i fondi a disposizione per affrontare dissesto idrogeologico la messa in sicurezza rispetto alle frane corsi d’acqua e così via però purtroppo ne abbiamo catalogato già oltre un miliardo di opere per la disponibilità dello Stato è molto inferiore. Lo stato dovrebbe investire di più, dare più soldi per potere realizzare queste opere e alla lunga quei fondi verrebbero risparmiati rispetto quello che più si spende quando accadono questi disastri che ci mettono in ginocchio”.